Per vendere proprie opere d’arte è necessario aprire la partita iva d’artista?




Come vendere le proprie opere d’arte e quali documenti è necessario rilasciare per non diventare un evasore fiscale. È necessario aprire la partita IVA di artista anche per la vendita di una singola opera d’arte?
Molti artisti mi chiedono spesso come comportarsi nei confronti del fisco, in caso di vendita dei propri quadri. Talvolta, alcuni, decidono addirittura di non pubblicare online le proprie opere per evitare che, la semplice pubblicazione in rete, possa essere scambiata per attività di vendita e che sia quindi necessario intraprendere diverse tipologie di attività fiscali.
Vediamo pertanto di capire cosa sia necessario fare per non correre il rischio di diventare, magari inconsapevolmente, evasori fiscali.
Ti faccio presente che io non sono un commercialista e quanto di seguito scritto va comunque verificato insieme ad un professionista, per considerare il tuo caso specifico.
La semplice pubblicazione online, anche in specifici portali dedicati alla vendita delle opere d’arte, come ad esempio PitturiAmo, non si configura come una vendita. Neanche nel caso sia pubblicato in chiaro il prezzo dell’opera.
Gli adempimenti fiscali per gli artisti dovranno essere presi solo ed esclusivamente in caso di vendita dell’opera o nel caso in cui l’artista promuova le sue opere su un sito web e-commerce fornito di un sistema di vendita online (carrello elettronico o processi di pagamento automatici).
Nel primo caso, la prima considerazione da fare è la frequenza con la quale avviene la vendita e l’importo delle opere.
Nel caso in cui l’artista non sia un professionista, ovvero non abbia fatto dell’arte la sua attività prevalente, è possibile denunciare la vendita dell’opera inquadrandola come vendita occasionale, senza obbligo, quindi, di apertura della partita iva.
Inoltre, se l’ammontare delle vendite non supera i 5.000,00€ annui, l’artista non avrà obblighi nemmeno per quanto concerne gli adempimenti previdenziali.
Naturalmente parliamo di opere sulle quali l’artista detiene il diritto d’autore, ovvero che sono state realizzate dallo stesso artista e non, per esempio, quadri realizzati da altri artisti che la persona si trova in casa.
Facciamo alcuni esempi, per capire meglio.
L’artista Paolo è un impiegato statale, che dipinge per passione nel tempo libero. Vorrebbe poter arrotondare il proprio stipendio e decide quindi di mettere in vendita alcune delle sue opere. Grazie all’attività di marketing sviluppata online su PitturiAmo e in funzione del proprio Coefficiente di Artista, riesce a vendere una sua opera al costo di 4.000,00€. In tal caso, Paolo non è obbligato ad aprire una partita iva, ma può rilasciare una semplice ricevuta. Non ha neanche obbligo di versamenti previdenziali nei confronti dell’INPS.
La ricevuta dovrà poi essere presentata in fase di dichiarazione dei redditi.
Sarà sufficiente, quindi, acquistare un blocco ricevute da numerare progressivamente e datare, che dovrà compilare ad ogni vendita, specificando i suoi dati (incluso il codice fiscale), il tipo di bene venduto (ad esempio “olio su tela 70×100 + titolo dell’opera”), il prezzo e i dati fiscali del richiedente (ragione sociale, indirizzo legale e partita IVA).
Se però, nello stesso anno solare, avrà occasione di vendere un’altra opera al prezzo di 3000,00€, potrà sempre rilasciare una semplice ricevuta per vendita occasionale, ma dovrà versare i contributi previdenziali sull’eccedenza dei 5000,00€ (in questo caso su 2.000,00€)
Fin tanto che queste vendite avvengono occasionalmente Paolo potrà sempre rilasciare una semplice ricevuta.
Ipotizziamo invece che l’artista Lisa, mediante il proprio sito web d’artista, venda quadri a prezzi molto bassi, per esempio a 100,00€ l’uno. Qualora la vendita di tali opere dovesse essere frequente, quand’anche non raggiungesse la soglia dei 5000,00€ annui non potrebbe comunque rilasciare ricevuta per prestazione occasionale, in quanto sarebbe un’attività frequente, che andrebbe regolata mediante l’apertura di una partita iva.
Nel caso in cui Lisa dovesse essere una studentessa minorenne, risulterebbe fiscalmente a carico dei propri genitori e dovranno essere questi ultimi a presentare le ricevute di vendita occasionale, in fase di dichiarazione dei redditi.
Completamente diverso è invece il discorso relativo all’attività professionale di Lara, artista professionista, che ha fatto dell’arte la propria attività principale di sostentamento economico.
In tal caso Lara è tenuta ad individuare, di concerto con il proprio commercialista, la posizione fiscale più adatta, aprendo regolare partita iva e identificando la propria attività con il corretto codice ATECO.
Queste appena descritte sono le circostanze più comuni che si possono configurare per la vendita di quadri da parte di pittori professionisti o dilettanti. Naturalmente le casistiche potrebbero essere le più svariate. È quindi fondamentale ascoltare il parere di un commercialista per comprendere meglio come comportarsi.
Spero sia tutto chiaro. Ti consiglio, in ogni caso, di rivolgerti ad un amico commercialista, per qualsiasi chiarimento in merito alla tua specifica situazione.
Se, invece, hai qualche considerazione da fare puoi lasciare un commento, su questa stessa pagina, al termine dell’articolo.
Le opere pubblicate in questo articolo:
- Armonia Geometrica 2, polimaterico, 35×43 cm, di Vito Spada, artista pugliese. Guarda il suo sito web personale, realizzato da PitturiAmo;
- Gradisca, olio su tela, di Carla Thaler Sabaini in arte “Scarlat”, pittrice veneta. Guarda il suo sito web personale realizzato da PitturiAmo e consulta il Coefficiente d’artista, rilasciato da PitturiAmo;
Le promozioni pubblicate in questo articolo:
- Sito web d’artista – Il tuo sito web d’artista, vicino a PitturiAmo. La forza di PitturiAmo al tuo servizio. Promuovi la tua arte con un sito web interamente dedicato a te, costantemente accessibile, a stretto contatto con i canali web di PitturiAmo, per sfruttarne tutta la sua forza.
- Coefficiente d’Artista – Attribuisci un corretto valore alle tue opere. Richiedi il Coefficiente d’Artista, un utile strumento per comunicare il Reale Valore della TUA Arte
Autore: Nino Argentati
Dal 1995 sono un consulente di web marketing, ovvero curo la presenza online di aziende, professionisti e artisti. Ho realizzato e gestisco PitturiAmo - il più grande network di artisti contemporanei con l'obiettivo di aiutarli a promuoversi online. Ho scritto il libro "L'arte di farsi conoscere - consigli di marketing per artisti emergenti e affermati" dove condenso oltre 30 anni di esperienza. Scarica gratis un estratto




9 marzo 2025
Io prima del Covid ero e vendevo opere con partita Iva causa Covid ho chiuso la partita Iva. Ora insegno fini a Giugno poi disoccupata. Posso ve dere durante l’estate senza partita Iva se no. Supero i 5000.€ l’anno? Idea era di viaggiare in camper e con la vendita chiedendo i permessi ai vari comuni pagarmi la “benzina” viaggio”
24 marzo 2025
Buongiorno, si, fin tanto che non supera i 5000€/anno può evitare di aprire partita iva. Si consulti però sempre con un commercialista per tutti i dettagli. Cordiali Saluti
4 marzo 2025
Buonasera, Sono un’artista emergente che non ha p.iva . Ho già realizzato un paio di vendite a privati dei miei oggetti e mi occupo sia di quadri dipinti su tela sia di illustrazioni e bassorilievi in ceramica . Vorrei poter fare una mostra personale presso la mia città o partecipare come artista espositrice ma non so come muovermi , dal momento che no ho p.Iva . Quali permessi o documenti devo fare prima di iniziare ? Come devo fare per contattare questi enti ? Che tipo di ricevute posso fare all’acquirente ? Bast la ricevuta generica come nel caso del privati o ci vuole la ritenuta d’acconto ? Dove trovo il blocchetto per tali ricevute ?
24 marzo 2025
Buongiorno Stefania, mi scusi per il ritardo nella risposta. Per fare una mostra nella sua città può fare tante cose, ma molte dipendono da dove vive. La cosa più semplice che le consiglio di fare è verificare se nella sua area di residenza vi è qualche associazione culturale di artisti pittori. Generalmente ce ne sono un po’ dappertutto, quindi è probabile che ve ne sia qualcuna anche nella sua città. Queste associazioni sono formate da artisti che hanno già affrontato tutte le sue problematiche e possono sicuramente darle una mano d’aiuto. Se non trova associazioni nel suo territorio o non vuole entrare in loro contatto può provare a verificare se c’è qualche galleria d’arte. Le gallerie sono rare nelle piccole città, quindi dipende sempre da dove risiede. Le gallerie d’arte si dividono in due grandissime categorie: quelle che non fanno pagare per le esposizioni e guadagnano solo da una percentuale sulle vendite, ma ovviamente scelgono loro chi fare esporre e, a meno che lei non sia una novella Frida Kahlo sarà molto difficile ottenere una collaborazione. Oppure ci sono gallerie che si sostengono mediante affitto dei loro locali e organizzano mostre collettive o personali. I costi variano di caso in caso e, ovviamente, sono molto più alti se si tratta di una personale.
Non è necessario, in questa fase, aprire una partita IVA, a meno che lei non abbia già un sito web con carrello elettronico che possa prevedere la vendita delle opere. In tal caso, infatti, si tratterebbe di vendita non più occasionale ma continuativa (anche se non ha mai venduto nemmeno un’opera).
Qualora dovesse vendere l’opera mediante la galleria è la galleria a dover rilasciare ricevuta di vendita. Lei poi dovrà rilasciare una ricevuta alla galleria che tratterrà sicuramente una somma per la trattativa. Dovrebbe bastare un semplice blocchetto di ricevute che può acquistare in una qualsiasi cartoleria. Tuttavia, per questi dettagli è sempre meglio che si rivolga ad un commercialista, che potrà darle tutte le indicazioni più utili e corrette (io non sono un commercialista).
Per maggiori dettagli e approfondimenti le consiglio comunque di inviare una mail a info@pitturiamo.com, facendo riferimento a questa discussione. La redazione di PitturiAmo saprà metterla in contatto con qualche consulente artistico che potrà aiutarla personalmente. Un caro saluto.Nino Argentati.
26 settembre 2023
Buongiorno, io non sono un’ artista professionista, per il momento sono un’ artista amatore ma il mio sogno è quello di diventare professionista …comunque…quest’anno vorrei aprire un sito web dove vendere le mie opere ma non ho capito bene se alla fine devo aprire la partita IVA oppure no.
26 settembre 2023
Buongiorno, se il sito web è finalizzato alla vendita delle sue opere la vendita delle sue opere allora dovrà aprire anche la partita iva. Se, invece, il sito sarà una semplice vetrina del suo lavoro e non prevede la vendita online allora potrà farne anche a meno, fin tanto che non comincia a vendere con continuità e per un ammontare complessivo di 5000€ annui. Tuttavia, le situazioni cambiano di caso in caso, quindi le consiglio sempre di consultare il suo commercialista. Per la realizzazione del sito la invito a valutare le nostre proposte qui https://www.pitturiamo.eu/siti-web-per-artisti/ (ha la possibilità di ottenere anche uno sconto del 50%). Se interessata contatti i nostri consulenti tramite WhatsApp. Grazie.
14 settembre 2023
Buonasera volevo chiedere
Io dipingo per hobby, non ho sito ne altro canale tranne il mio profilo fb personale in cui difficilmente posto le mie opere, partecipo però per diletto a mostre e collettive organizzate da una associazione della mia città che pubblicizzata le mostre sulla sua pagina.
Di quadri io non ne vendo, qualche volta li regalo, mi chiedevo devo assolvere a qualche obbligo fiscale?
14 settembre 2023
Buongiorno, dato che non vende non ha alcun obbligo. Cordiali Saluti
12 agosto 2023
Nel caso della fotografia il discorso vale nello stesso identico modo? Se ad esempio un fotografo amatoriale crea un sito con le proprie foto e le mette in vendita on line, puo’ farlo con vendita occasionale qualora vendesse poco?
14 settembre 2023
Ogni caso è diverso, quindi è sempre meglio consultare un commercialista. Tuttavia, quanto scritto nell’articolo è, ovviamente, indipendente dalla tecnica usata.
10 gennaio 2023
Buongiorno, mi chiedo: qual è il limite che definisce l’occasionale dal continuativo? Esiste un nr pezzi/ tot.euro che fa la differenza? Vome può una legge esser soggettiva? Per qualcuno può esser occasionale 1 quadro all’anno… per altri 5 all’anno… ecc. Grazie
15 gennaio 2023
Buonasera, non c’è un limite specifico, se non quello dei 5000€ annui, come indicato nell’articolo. Ma anche in quel caso, qualora lei vendesse tanti quadri, ad un prezzo basso, senza quindi superare il limite dei 5000€, potrebbe essere considerata una vendita NON occasionale. È sempre meglio parlare con il proprio commercialista di fiducia.
12 dicembre 2022
Ho venduto delle opere in cartapesta realizzate da me stesso l’acquirente dice di non riuscire a pagarmi i lavori in quanto non posso fatturare nonostante sapesse dall’inizio che non potevo farlo cosa devo presentare?
15 gennaio 2023
Non è obbligatorio fatturare. Può rilasciare anche una semplice ricevuta che attesta il pagamento effettuato.
6 novembre 2022
Gent.mi,
Vorrei sapere se sia possibile vendere i miei quadri tramite una partita iva forfettaria intestata a mio marito (dipendente pubblico), che svolgerebbe attività analoga. Lo chiedo perché sarebbe impossibile per me anticipare i contributi inps, mentre lui non è tenuto a farlo. Dovrei fare un mandato a vendere a terzi? Oppure invece è necessario che il nome dell’artista che produce l’opera coincida con l’intestatario?
Grazie
Maria Paola Grifone
15 gennaio 2023
Per casi particolari come il suo preferisco non pronunciarmi. Sarebbe opportuno che chiedesse ad un consulente fiscale.
4 aprile 2022
Buongiorno, mi sorge un dubbio e sarebbe:
Io dipingo i miei quadri, e vorrei esporli creando il mio sito personale, con anche la pagina per gli eventuali acquisti degli stessi.
Il dubbio è, come quantifico se è occasionale o professionale se creo il sito compreso e-commerce, ma non ho ancora venduto nulla? Come faccio a prevedere se venderò o meno? Magari tutte le opere in 1 mese, oppure nemmeno 1 in un anno, quindi come faccio a regolarmi se pubblico il sito, ma non so ancora che giro avrà? Grazie molte, ho letto e credo rientro nell’occasionale sicuramente, ma il dubbio c’è, diciamo che sembra una legge campata “deve essere occasionale e non continuativo” bene come lo quantifico e con quale metro di misura ufficiale verifico tale descrizione se pubblico il sito e non so ancora come va?
20 aprile 2022
Fin tanto che non vende il problema non si pone. Nel momento in cui vende si rende conto se la cosa è occasionale o continuativa e quindi si regola di conseguenza. Intanto parta con il sito considerando una vendita occasionale, se mai ci sarà.