"Con l'arco nero" di W. Kandinsky - 1912

Astrattismo

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Come rappresentare la verità interiore dell’uomo lasciando in disparte l’aspetto oggettivo della realtà?

Questo l’interrogativo che si pongono alcuni giovani artisti, intorno al primo decennio del secolo ventesimo, rincorrendo l’intento di astrarre dal mondo esterno ogni elemento figurativo che essi ritengono estraneo all’espressione della loro sensibilità e delle loro idee, potenziando al massimo la forza espressiva delle forme e dei colori.

L’Astrattismo, sul piano teorico, è preparato da alcuni studiosi dell’arte come lo svizzero Heinrich Wolfflin (1864-1945), lo statunitense Bernhard Berenson (1865-1959) e il filosofo tedesco Wilhelm R. Worringer che pubblica nel 1908 il saggio Astrazione ed empatia.

Ci troviamo di fronte all’epoca in cui l’arte acquisisce una propria autonomia distaccandosi dalla rappresentazione reale di persone e paesaggi, periodo in verità, già anticipato da Gauguin che, però, non rinuncia mai del tutto alla rappresentazione del reale se non in rarissimi casi, giungendo al massimo ad una forte stilizzazione di linee e forme. I primi artisti che davvero si pongono davanti al problema con rigore teorico e chiarezza stilistica sono Wasilij Kandinsky, Piet Mondrian e un gruppo di artisti russi ed olandesi ad essi collegati.

Le forme si fanno sempre più semplici e scomposte e i colori sono espressivi e simbolici.

Antecedenti immediati di questa tendenza artistica, non a caso, sono infatti il Fauvismo e il Cubismo.

Il primo trae alimento dalle emozioni, dalla musica, dalla psicologia, dai principi di percezione del reale che riporta sulla tela sotto forma d’intense tonalità; il secondo punta sul rigore matematico e sulla semplificazione radicale dell’astrazione geometrica. Entrambi sono cresciuti nella ricerca di un ordine e di una razionalità privi di riferimenti immediati al mondo esterno e tuttavia, capaci di afferrare le “forze creative” della natura e le sue strutture portanti. In realtà però, anche le altre correnti che hanno seguito l’Impressionismo (divisionismo, simbolismo, espressionismo, futurismo) hanno implicitamente in se stesse i modi sintetisti e la spinta all’analisi delle componenti strutturali del linguaggio plastico e pittorico.

Nell’Astrattismo é eliminata qualsiasi proiezione della vita interiore in oggetti reali: i sentimenti sono espressi esclusivamente mediante il colore e le forme astratte, operando in questo modo sull’inconscio dello spettatore.

I primi quadri veramente astratti di Wasilij Kandisnky (1866-1944) risalgono al 1910 e fino al 1914, anno in cui le vicende politiche lo riportano in Russia, egli realizza le sue opere più belle e poetiche:

  • Con l’arco nero;
  • Improvvisazione senza titolo;
  • Improvvisazione n.26;
  • Combattimento;
  • Con macchia rossa.

 

Quadro Astrattismo Kandinsky

“Improvvisazione n° 8” di Wasilij Kandinsky – 1923

C’è una gioia particolare nel suo modo di comporre il quadro e le pennellate libere esprimono una vera bellezza di emozioni e sentimenti. Altre opere: Accento rosa; Freccia nell’arco.

Cerca su PitturiAmo copie d’autore di Wasilij Kandinsky

Tuttavia tra il 1909 e il 1913, le medesime idee d’arte non rappresentativa si sviluppano anche altrove: in Francia, dove già nel 1912 R. Delauny dipinge i Dischi simultanei, ma soprattutto in Russia con il Raggismo (movimento fondato nel 1911 dalla Goncarova e da Larionov, basato sull’uso delle radiazioni luminose come solo elemento della composizione).

Movimenti affini sono il Sincronismo negli Stati Uniti, il quale prende il nome da un quadro di Russel, Sincronia, e che applica principi cromatici scientifici in composizioni astratto-cubiste, e il Vorticismo in Inghilterra, che asserisce un nuovo dinamismo pittorico basato sulla poetica del vortice, punto di massima energia e di ritmo immobile.

Piet Mondrian (1872-1944), pittore olandese, è l’esponente principale del neoplasticismo. Questo movimento entra nella ricerca astratta per definire nuove forme le quali tengono conto della semplice combinazione geometrica e dell’intimo equilibrio di rapporti tra linea e colore, definiti mediante ritmi di rettangoli e blocchi cromatici.

Mondrian ripropone costantemente sulle sue tele, con rigorosa essenzialità, il tema centrale della sua ricerca: l’analisi dello spazio.

Le sue campiture sono colorate e suddivise da linee ortogonali. Egli sviluppa uno stile in cui non c’è posto per lo spazio tridimensionale e per la linea curva. Le linee che l’artista usa sono diritte e, i colori primari disegnati sulla tela, raggiungono un perfetto equilibrio compositivo. La sua arte insegue lo scopo di rappresentare regole che, in qualche modo, devono riassumere l’ordine dell’universo. Tra le sue opere ricordiamo:

  • Composizione in linea e colore (1912-1913);
  • Composizione in azzurro, grigio e rosa (1913);
  • Molo ed oceano (1915);
  • Composizione astratta (1923);
  • Composizione con rosso, giallo e azzurro (1921).

Nel 1940 Mondrian si trasferisce a New York, dove il suo stile si carica di fittissime colorazioni più in sintonia con la vita della grande metropoli americana ( Broadway Bolgie-Woogie).

Quadro astrattismo di Piet Mondrian

“Senza titolo” di Piet Mondrian

Cerca su PitturiAmo copie d’autore di Piet Mondrian

Nel 1913, il pittore Casimir Malèvic (1878-1935), fonda a Mosca il movimento artistico del Suprematismo, proponendo un’arte dalle forme puramente geometriche a prescindere da ogni riferimento al mondo visibile. Secondo quest’artista lo spazio è dotato di fluidità e all’interno di esso agiscono forze magnetiche a trazione ascensionale. E’ per tale motivo che le sue opere hanno una decisa proiezione in senso verticale. Ricordiamo tra esse: Il Falciatore; Mattino nel villaggio dopo una nevicata; Otto rettangoli rossi; Quadrato bianco su fondo bianco.

Autore: Mario Salvo

Ho dedicato interamente la mia vita all'arte, fin dall'età di 12 anni, festeggiando nel 2016 i 50 anni di carriera artistica. Ho fondato l'associazione culturale ALETES Onlus e in qualità di Presidente e Docente e attraverso l'arte nelle scuole cerco di sostenere "diversamente abili" e le categorie socialmente deboli. Coinvolgendo organismi ed enti pubblici regionali, desidererei, assieme ad altri Maestri, ognuno nel suo specifico settore artistico, realizzare un’Accademia d’arte libera ovvero uno spazio nel quale poter gratuitamente insegnare, diffondendo, tra i tantissimi giovani e meno giovani che desiderino apprendere seriamente l’arte e le sue filosofie, i segreti di tecniche e professioni d’arte le quali, diversamente, andrebbero a beneficio di pochi eletti. Scopri di più su Mario Salvo

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