Il primo periodo italiano
Siamo nel febbraio del 1910. Sotto la guida dello stesso Marinetti, un gruppo di pittori lancia a Milano il “Manifesto dei pittori futuristi” e nel 1912 divulgherà“Il Manifesto tecnico della pittura futurista”.
Osservando con attenzione l’immagine è subito evidente l’abolizione della prospettiva tradizionale, modifica che vuol giungere allo scopo di facilitare l’esigenza futurista di “pandinamismo” (il movimento è in tutte le cose.).
Ma vediamo insieme i protagonisti di questo primo periodo:
Carlo Carrà
Giacomo Balla
Gino Severini
Umberto Boccioni
Luigi Russolo
In conclusione, la conoscenza del Cubismo e i rapporti d’alcuni artisti con l’ambiente dello Jugendstil tedesco (lo “stile giovane” dalle linee geometriche ordinate che considera la decorazione superiore alla resa naturale dell’oggetto, ricordiamo Gustav Klimt), portano il Futurismo a superare il Divisionismo fino ad evolvere verso un senso più astratto e geometrico del movimento.
Autore: Mario Salvo
Ho dedicato interamente la mia vita all'arte, fin dall'età di 12 anni, festeggiando nel 2016 i 50 anni di carriera artistica. Ho fondato l'associazione culturale ALETES Onlus e in qualità di Presidente e Docente e attraverso l'arte nelle scuole cerco di sostenere "diversamente abili" e le categorie socialmente deboli. Coinvolgendo organismi ed enti pubblici regionali, desidererei, assieme ad altri Maestri, ognuno nel suo specifico settore artistico, realizzare un’Accademia d’arte libera ovvero uno spazio nel quale poter gratuitamente insegnare, diffondendo, tra i tantissimi giovani e meno giovani che desiderino apprendere seriamente l’arte e le sue filosofie, i segreti di tecniche e professioni d’arte le quali, diversamente, andrebbero a beneficio di pochi eletti. Scopri di più su Mario Salvo