Il Surrealismo
Il Surrealismo è un movimento artistico letterario che sorge in Francia intorno agli anni Venti ed ha come principali rappresentanti i poeti e scrittori L. Aragon, Ph. Soupault, P. Eluard, B. Péret (direttore insieme a Naville della rivista La Rivoluzione Surrealista), A. Breton (autore del Manifesto del Surrealismo,1924, è una figura importante per la sua grande intelligenza critica così scrupolosamente attiva nella nuova stagione artistica francese) e fra i pittori, J. Mirò, M. Ernst e J. Arp (già precedentemente dada), G. De Chirico, Y. Tanguy, S. Dalì, R. Magritte, P. Delvaux.
In realtà il surrealismo è una continuazione del dadaismo. Nelle arti figurative reagisce al formalismo cubista, esalta il nichilismo e il “non senso”, pone l’accento sull’accidentalità del caso.
Nell’ambiente artistico parigino in cui poeti, pittori, scrittori e letterati svolgono fianco a fianco le loro ricerche, si sente la necessità di superare quel tipico atteggiamento nihilistico del Dadaismo e, nel giro di pochi anni, gli ingegni artistici più vivi e moderni confluiscono a formare il movimento surrealista.
Come dare un senso critico al lavoro svolto nel nuovo secolo? Come interpretare in modo rinnovato l’uomo e la sua realtà?
Proprio in questo periodo uno studioso viennese di nome Sigmund Freud (1856-1939) cerca di gettar luce su zone dell’anima umana fino a quel momento inesplorate arrivando alla conclusione secondo cui gli elementi dell’inconscio umano riaffiorano nei sogni sotto forma d’immagini simboliche.
Anche il Surrealismo compenetra quei campi che prima nessuno osava nemmeno affrontare: il Sogno e il Meraviglioso divengono luoghi eccezionali in cui questi artisti svolgono le loro avventure e lì, cercano di sperimentare nuove tecniche arrivando anche a forzature.
Prima fra tutte quella dell’automatismo.
Ricordiamo che in psicologia l’automatismo è un’attività non riflessa svolta cioè senza che il soggetto ne abbia l’intenzione e la consapevolezza. In questo stesso periodo in letteratura si propugna l’importanza della “scrittura automatica”, in pratica, la registrazione del pensiero “puro” al di fuori del vaglio critico della ragione.
Altra tecnica è quella del collage con cui i surrealisti leggono ed interpretano i fenomeni legati al “caso”. Lo scopo di questa pittura è lo studio di tutto quanto è possibile avvenga nella profondità inconscia della natura umana, in quei giardini inquietanti e ricchi di mistero, liberi da sovrastrutture create dalle convinzioni sociali e morali a cui la vita obbliga.
Nel sogno partecipano le immagini dei desideri dell’uomo e delle sue angosce per ritrovare così la sua natura originaria e pura. Soltanto rientrando in contatto con la sua realtà più vera e nascosta, sarà possibile gettare le basi di un “continente futuro”, come dice Breton, in cui l’uomo realizzerà la sua vera natura…sogno e realtà si fonderanno insieme in una sorta di realtà assoluta: la surrealtà.
Un notevolissimo contributo alla nascita di questo movimento è dato da Chagall, Picasso, Klee, de Chirico. Quest’ultimo alimenta il Surrealismo con i suoi oggetti inediti accostati tra loro per creare nuovi significati, con il senso del vuoto dato dal confluire in determinate prospettive, dalla sua atmosfera ambigua e silenziosa.
Questi artisti hanno infatti trattato il tema del sogno non come luogo di evasione bensì con la preoccupazione e la certezza di riportare sulla tela una dimensionalità diversa.
Per concludere, il Surrealismo da luogo a due tendenze:
- verista ( in cui è presente ogni particolare ma la realtà è deformata e completamente inventata): R.Magritte, S.Dalì, M.Ernst
- astratta (punta su una vera e propria improvvisazione psichica): Mirò, Masson
R.Magritte (1898-1967) crea le sue opere con immagini banali ed oggetti familiari che accostati tra loro, vengono a stravolgere l’idea che possediamo di essi o le relazioni che normalmente ci suggeriscono. Ricordiamo tra i suoi quadri La passeggiata di Euclide, L’uomo con la bombetta, Questa non è una pipa.
Salvador Dalì (1904-1989) cerca invece di dare un’immagine fedele delle allucinazioni paranoiche, come lui dice, “una fotografia fatta a mano dei sogni”. Tale aspetto è il più divulgato del Surrealismo ma anche il meno valido in quanto ha carattere illustrativo e letterario. Opere: Persistenza della memoria (1931) e La nascita dei desideri liquidi (1932).
Fra il 1930 e il 1940 il movimento s’impone in Europa e in America e accoglie nelle sue file artisti di notevole talento: quasi tutti si muovono nell’ambito della descrizione minuziosa del sogno e dell’allucinazione come abbiamo già riscontrato in Dalì, sia pure con accenti diversi che, il più delle volte cadono sul tema delle turbe erotiche. Segnaliamo la partecipazione all’evento surrealista da parte di alcuni giovani provenienti da centri culturalmente periferici che hanno dato un loro personale contributo, originale e nuovo.
Il più magico poeta della pittura surrealista è senz’altro Max Ernst (1891–1976).
Dal ‘22 al ’38, durante il periodo francese, notiamo che le sue opere sono di sovente abitate da orde selvagge, uccelli misteriosi, foreste millenarie, città fantastiche. Dal ’39 al ’53, nel periodo americano (contemporaneo alla seconda guerra mondiale e al dopoguerra), possiamo invece ritrovare tele con maggiore serenità di visione caratterizzata sempre da quell’ironia sottile che è costante in tutta la sua attività artistica. Alcune opere famose: Il bacio (1927), L’antipapa (1942) e L’occhio del silenzio (1943).
Juan Mirò (1893- 1983), artista spagnolo immediato e spontaneo, incanta con le sue tele dai colori accesi e luminosi. Possiede una fantasia che ha il candore e l’ingenuità dell’infanzia e ogni cosa lui rappresenti ha uguale dignità: l’uomo non è mai posto al centro dell’attenzione. A volte eccessivamente raffinato da arrivare ad essere decorativo, altre così lirico che anche le più mostruose apparizioni divengono elementi fantastici di vita naturale. Opere: Grande composizione (1893) e La corsa dei tori (1945).
André Masson (1896-1987), elabora dal 1924, una scrittura “automatica” che è trascrizione immediata degli impulsi psichici, una pittura astratta che conserva però sempre riferimenti al mondo naturale e biologico. Le sue tematiche ricorrenti sono: metamorfosi, violenza, sofferenza psichica ed erotismo. Tra le sue opere: Battaglie di pesci, La terra.
Facciamo memoria anche:
- del rumeno Victor Brauner (1903-1966), che approfondisce l’aspetto magico e metamorfico delle immagini volutamente distorte,
- di Wilfredo Lam (1902-1982), artista cubano, che pone nelle sue opere le forme totemiche, penetrando nel fondo della civiltà primitiva da cui proviene,
- di Echaurren Matta, cileno dalla personalità eccezionale, che interpreta la realtà della vita contemporanea con rinnovato slancio visionario,
- tra le personalità degli affiancatori del movimento merita particolare attenzione Balthasar Klossowski de Rola detto Balthus (1908-2001): ritrae interni ombrosi e scene di strada con molta cura, ma la normalità apparente è sempre infranta da gesti e azioni che, all’improvviso, ne rivelano la sconcertante anormalità. Opere: La strada (1933) e La camera (1952-54).
Autore: Mario Salvo
Ho dedicato interamente la mia vita all'arte, fin dall'età di 12 anni, festeggiando nel 2016 i 50 anni di carriera artistica. Ho fondato l'associazione culturale ALETES Onlus e in qualità di Presidente e Docente e attraverso l'arte nelle scuole cerco di sostenere "diversamente abili" e le categorie socialmente deboli. Coinvolgendo organismi ed enti pubblici regionali, desidererei, assieme ad altri Maestri, ognuno nel suo specifico settore artistico, realizzare un’Accademia d’arte libera ovvero uno spazio nel quale poter gratuitamente insegnare, diffondendo, tra i tantissimi giovani e meno giovani che desiderino apprendere seriamente l’arte e le sue filosofie, i segreti di tecniche e professioni d’arte le quali, diversamente, andrebbero a beneficio di pochi eletti. Scopri di più su Mario Salvo