L'Urlo di Edvard Munch

L’Urlo di Edvard Munch

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L’Urlo “silente” di Munch

L’Urlo di Edvard Munch è un olio, tempera e pastello su cartone delle dimensioni 91×73,5 cm, realizzato dal pittore norvegese nel 1893 e oggi custodito alla Galleria Nazionale di Oslo.

La scena protagonista dell’opera, prima della sua realizzazione, poiché autobiografica è stata oggetto di approfonditi studi da parte di Munch, il quale ne ha realizzato ben quattro versioni.

la pittrice contemporanea Francesca Rosati ha realizzato un Falso d'autore dell'Urlo di Munch

Falso d’autore della pittrice contemporanea Francesca Rosati

La versione che ha fissato e reso memorabile la fama dell’autore è stata battuta all’asta nel 2012 per la modica cifra di centoventi milioni di dollari. Il 22 Agosto 2004 l’opera, insieme alla Madonna dello stesso autore, viene rubata da due rapinatori armati dal Museo e soltanto due anni dopo ritrovata.

Questo è stato un duro colpo per i fautori delle opere di Munch tanto da spingere tantissimi pittori contemporanei a realizzare falsi d’autore di Munch ed in particolar modo falsi d’autore dell’Urlo. Dopo aver fatto un po’ di gossip mi preme entrare nel merito della descrizione dell’opera cercando di esprimere al meglio il sentimento di angoscia perturbante che l’autore trasmette con l’utilizzo di semplici curve cariche di passione.

La scena mostra la figura di un uomo che passeggia su di un ponte e che si ferma ad osservare il tramonto che tinge il cielo di un rosso sangue e fa apparire la città sovrastata da lingue di fuoco.

L’osservatore alla prima vista del quadro assimila e percepisce il profondo sentimento di terrore e angoscia, così realistico, che l’autore riesce a reinterpretare e trasmettere dopo averlo provato.

L’espressività dell’uomo che urla è il punto focale della scena poiché gli occhi sgranati, il capo pelato e la sua bocca ovale mostrano l’intensità della sua azione, in cui le onde emanate dall’urlo attribuiscono un andamento sinuoso al paesaggio ed alla sua stessa figura.

Ruolo estremamente importante per la comprensione del sentimento de Edvard Munch nell’Urlo, lo assume il ponte disposto in diagonale e le due figure che si allontanano in fondo ad esso. Queste non subiscono l’effetto ondulatorio dell’urlo, anzi appaiono del tutto ignare di questa condizione.

Questa è la chiara espressione che il sentimento di paura e angoscia percepita dall’autore sia esclusivamente una condizione interiore e psicologica dell’artista, e della necessita, assolutamente repressa di liberazione che rimane ingabbiata in Munch lasciando persistere il dolore della presa di coscienza di una solitudine consolidata ed inesorabile.

Autore: PitturiAmo Magazine

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