L'intervista a Martina Rosazza Burolino - Pittrice Digitale

Gli artisti si raccontano: Martina Rosazza Burolino

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“Amo quello che faccio, più di quanto amerei una casetta con lo steccato o un’enorme cabina armadio.” – Martina Rosazza Burolino

L'intervista a Martina Rosazza - Artista Digitale

L’intervista a Martina Rosazza Burolino – Artista Digitale

Martina Rosazza Burolino è la ragazza italiana che ha letteralmente girato il mondo inseguendo il suo sogno: lavorare nell’animazione.

Ha imparato il giapponese (una della lingue più ostiche di cui si senta parlare) solamente per ottenere una borsa di studio per il “Tokyo Designer College”.

All’età di 29 anni ha iniziato a lavorare per le aziende più famose del suo settore ed ha vinto due premi per i suoi progetti personali.

Oggi, parla 3 lingue e ha vissuto in più paesi di quanti io ne abbia visitati. Il tutto per inseguire il suo desiderio più grande. Se questa non è passione, allora non so cosa lo sia.

L’intervista a Martina Rosazza Burolino

La pittrice digitale Martina Rosazza Burolino è stata intervistata ed ha risposto come segue:

In quali paesi hai vissuto? Ogni “trasloco” aveva sempre lo stesso obiettivo?

Ho vissuto in Africa, in Italia, negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Thailandia e in Germania. Escludendo l’Africa (sono nata lì perché i miei genitori sono dottori volontari in Tanzania), mi sono mossa in tutti gli altri paesi con lo stesso obiettivo. In un campo competitivo, come quello delle arti e dell’animazione, puoi o scegliere il lavoro o il luogo, io ho sempre scelto il lavoro.

La maggior parte delle persone vede lo spostarsi come un processo divertente e avventuroso, ma devo dire che spesso la mancanza di esperienza spinge a romanticizzare le situazioni. Lo dico perché all’inizio di questo percorso la pensavo anche io così! Spostarsi però significa stress, visti di lavoro, tasse e assicurazioni mediche, tutto va imparato da capo in ogni singolo paese. Spostarsi significa anche non poter comprare troppe cose o arredare una casa. Tutte le mie cose penso possano entrare in due valigie! Devo dire che però amo quello che faccio, più di quanto amerei una casetta con lo steccato o un’enorme cabina armadio.

Aziende come quelle per le quali hai lavorato e lavori ricevono migliaia di richieste di lavoro per ogni singolo lavoro. Quale è stata la parte più difficile del processo per te?

Questa è un’ottima domanda! Per molto tempo ho pensato che costruire un buon portfolio fosse il punto chiave per essere assunta. Ho scoperto poi che uno degli ostacoli principali era effettivamente essere “italiana”. In Italia, così come in Europa oserei dire, l’industria dell’animazione non è molto sviluppata. L’unica soluzione, quindi, è stata fin da subito cercare lavoro all’estero. Questa sfida, oltre allo step iniziale che è da sempre l’apprendimento dell’inglese, comprende il gigantesco problema che la maggior parte degli internship è aperto solamente a studenti locali, che hanno il permesso di lavoro.

In breve, se sei nato in Italia non ci sono internship nel tuo paese e non puoi accedere a quelli all’estero. Purtroppo però il praticantato è un passo importantissimo per costruire la tua carriera! Ho quindi scelto di studiare in Giappone e ho da lì potuto fare richiesta per un lavoro alla Disney a Tokyo. Quel piccolo primo passo mi ha permesso poi di ottenere altri lavori, per cui sono stata chiamata anche senza fare richieste di lavoro. In generale, vorrei che il sistema fosse più “giusto” e che i metodi di selezione si basassero di più su talento ed impegno.

Quale è stato fino ad ora il momento più bello?

Sono stata recentemente contattata da un regista (vincitore di Oscar) che mi ha proposto di lavorare per lui. Ho dovuto pizzicarmi sulla guancia quando è successo! Ad un film director, di cui adoro i lavori, piacciono le mie pitture! Quel singolo momento ha dato senso ai miei dieci anni di difficoltà e traslochi.

E il momento più triste?

Il fatto di spostarsi così di frequente ed essere lontana da casa non mi permette di stare vicino alla mia famiglia come vorrei. Inoltre, ogni volta che mi muovo costruisco delle nuove amicizie che poi però rischiano di perdersi quando vado via. Ad essere onesti questo tipo di vita è abbastanza solitario.

Mi hai spiegato che l’animazione è una parte di quello che fai. Cosa intendi?

Lavorare per queste aziende è il mio lavoro: certo e lo adoro! Sono però una persona molto attiva e mi piace tenere seminari e corsi per aiutare gli studenti con il loro portfolio. In breve, cerco di dare agli studenti le informazioni che avrei voluto avere io all’inizio di questo percorso dieci anni fa. Ho, inoltre, un altro progetto che mi tiene molto occupata: disegno fiabe illustrate!

Hai vinto già due premi per questi lavori. Come sviluppi il tutto, c’è una ricetta per vincere?

Se solo ci fosse una risposta potremmo risolvere il mistero dell’arte (Martina ride)! Ho voluto sviluppare un progetto in cui potessi decidere tutto, dal principio alla fine. Nelle grandi aziende per cui lavoro ci sono altri aspetti che vanno ad influire sul prodotto finale: regole interne, immagine del brand, opinioni di esperti in altri campi, percezione del pubblico…

Per i miei libri ho voluto rischiare e creare un prodotto nuovo di cui mi sentissi fiera. Ad essere onesta ero felice delle mie creazioni ma non sapevo cosa aspettarmi quando le ho mandate ai vari concorsi. Fiabe e libri illustrati sono di solito creati per i bambini ma il mio target sono gli adulti. Anche lo stile con cui le illustro è leggermente “atipico”. Inoltre, ho deciso di scrivere in rima, anche se le rime non sono più molto “popolari” mi dicono. In generale, posso dire di aver scritto dei libri che mi piacerebbe leggere, non con il principale obiettivo di vincere concorsi. Ho provato e provo una grande gioia nel vedere altre persone condividere la mia visione!

Guarda alcune opere di Martina Rosazza Burolino, disegnatrice digitale italiana.

Autore: Marcella Mondo

Marcella Mondo, laurea in ingegneria, è un'esperta di Web Marketing che coopera, da anni, con PitturiAmo. Da sempre appassionata di arte, ricopre il ruolo di Capo Redattore del Magazine. Ha maturato una forte esperienza nel campo dell'Arte, approfondendo gli studi sulla materia e affinando il suo occhio critico verso l'estetica e la bellezza delle opere d'arte.

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