San Valentino tra tradizioni pagane, religiose, arte e consumismo
Avresti mai pensato che la festa piu’ dolce che esista avesse anche origini pagane e oscene? Eppure è così!
San Valentino è questo ed è al contempo una tradizione romantica, ma anche una recente invenzione commerciale celebrata nel mondo in maniera diversa in ogni Paese: onora le coppie in Europa e più in generale l’amicizia negli Stati Uniti, è rito femminile in Giappone e assume un aspetto sovversivo in alcuni Paesi musulmani.
All’origine della festa di San Valentino troviamo i Lupercalia ovvero feste romane di purificazione celebrate a metà febbraio, in cui giovani uomini nudi dovevano frustare le giovani donne per renderle fertili.
Ma San Valentino è anche una festa religiosa, ovviamente, legata al culto del sacerdote romano Valentino, morto decapitato il 14 febbraio, nel III secolo, per aver celebrato matrimoni cristiani.
La leggenda vuole che il Santo avesse donato a una fanciulla povera una somma di denaro, necessaria come dote per il suo sposalizio che, senza di questa, non si sarebbe potuto celebrare, esponendo la ragazza, priva di mezzi e di altro sostegno, al rischio della perdizione.
Il generoso dono, frutto di amore e finalizzato all’amore, avrebbe dunque creato la tradizione di considerare il Santo Vescovo Valentino come il protettore degli innamorati.
Questa leggenda fu, però, inventata a posteriori dalle autorità religiose e politiche che avevano bisogno di questa narrazione per giustificare il fatto che questa celebrazione era l’antenata dei carnevali medievali che, con le loro lotterie innamorate, portarono gradualmente al giorno di San Valentino come lo conosciamo oggi.
Praticate alla fine del Medioevo in Inghilterra e in Francia, le lotterie per gli innamorati associavano la scrittura di dolci biglietti ad un gioco scabroso.
In Inghilterra i biglietti si trasformano in “valentines”, dolci parole rivolte ai giovani innamorati per il 14 febbraio. Lo sviluppo dell’ufficio postale nel XIX secolo diede impulso a questi scambi.
Fu a metà del XIX secolo e negli Stati Uniti che a San Valentino fu dato il calcio d’inizio moderno e commerciale, grazie all’invenzione di cartoline confezionate da spedire per posta all’amato.
Il successo di questa celebrazione, nuova negli Stati Uniti, è impressionante così che anche i promotori ebbero rapidamente l’idea di estendere il target di riferimento degli innamorati, a una popolazione più ampia di genitori, figli, amici o vicini di casa. Oggi, la versione americana di San Valentino è simile a una grande celebrazione dell’amore, dell’amicizia e dell’affetto, in cui vengono spesi 20 miliardi di dollari ogni anno.
In Giappone, lo scoppio di San Valentino risale all’indomani della seconda guerra mondiale, quando i produttori di dolciumi ebbero l’idea di rendere il 14 febbraio un giorno in cui le donne regalavano cioccolatini. Mezzo secolo dopo, la tradizione è ben consolidata: milioni di donne giapponesi offrono praline o ganache a San Valentino in segno di affetto, amicizia o rispetto professionale, con codici ben precisi. I “giri-choko”, cioccolatini obbligatori, sono riservati a colleghi e capi mentre gli “honmei-choko” cioccolatini di qualità superiore, sono l’unico segno di “vero amore”, spiega l’insegnante e traduttrice giapponese Namiko Abe.
La celebrazione del giorno di San Valentino è, invece, vietata o minacciata in una trentina di paesi, secondo Jean-Claude Kaufmann. Si tratta principalmente di paesi musulmani che considerano il giorno di San Valentino una “festa cristiana pagana”. Questo è stato a lungo il caso dell’Arabia Saudita. In Iran la festa è molto apprezzata, ma le associazioni di commercianti vietano espressamente la vendita di palloncini rossi a forma di cuore a febbraio.
E quest’anno anche i musei sfruttano San Valentino dal punto di vista commerciale. Per chi sceglierà un 14 febbraio fuori dai clichè, non fatto soltanto di fiori e cioccolatini, ci sono diversi itinerari tematici, promozioni per le coppie, visite guidate e aperitivi a lume di candela, alla scoperta di un patrimonio che in Italia è sempre ricco di sorprese: dall’archeologia al Contemporaneo.
A Milano, le Gallerie d’Italia in Piazza Scala proporranno al pubblico la visita guidata “Gallerie mon amour”, a Napoli, le Gallerie d’Italia prevedono il percorso tematico ‘Folle amore’, a Vicenza, le Gallerie d’Italia a Palazzo Leoni Montanari offriranno al pubblico “Alle Gallerie al chiaro di luna. Incontri d’arte e d’amore”. Alla Galleria Borghese di Roma sarà una settimana tutta in stile romantico quella dal 12 al 18 febbraio: ogni giorno il museo offrirà un percorso guidato alla scoperta dei racconti d’amore racchiusi nei capolavori della pinacoteca. Per i visitatori, che all’uscita potranno attraversare la passeggiata degli innamorati (una galleria di fiori da percorrere per un romantico arrivederci), anche l’iniziativa #borgheseinlove, il social contest per raccontare in uno scatto la propria esperienza.
Insomma, paese che vai, evento che trovi, ma il 14 febbraio rimane quasi per tutti un giorno da festeggiare, un’opportunità in più per amare, amarsi e lasciarsi amare.
Autore: PitturiAmo Magazine
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