Didattica d'arte con PitturiAmo

“Metafore”: l’arte che parla ai ragazzi. A Caltanissetta la didattica museale diventa esperienza viva

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Quando l’arte incontra le scuole, accade qualcosa che va oltre l’estetica: nasce il linguaggio.

È quello che è successo a Caltanissetta, nelle sale barocche di Palazzo Moncada, dove la collettiva “Metafore”, promossa da PitturiAmo, ha trasformato una mostra d’arte contemporanea in un laboratorio di linguaggi, simboli e relazioni.

Per gli artisti, questa esperienza è stata molto più di una semplice esposizione: un riconoscimento profondo, quasi personale, del loro valore come veri Maestri d’Arte.

Le loro opere hanno parlato ai visitatori, certo, ma anche ai ragazzi, diventando materia viva di confronto e curiosità.

È da eventi come questo che passa la crescita di un artista, la sua conoscenza, la sua autorevolezza.

Perché quando l’arte entra nelle scuole e accende il pensiero dei giovani, allora sì, compie davvero il suo senso più alto: formare, ispirare e restare.

“Metafore” non è stata soltanto un’esposizione di opere, ma un’esperienza di didattica museale viva e partecipata, capace di tradurre l’arte in parola, in emozione, in pensiero condiviso.

Dal 9 al 17 ottobre, alcune scuole della città ovvero l’ Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Luigi Russo, alcuni plessi dell’Istituto Comprensivo Vittorio Veneto e la Scuola Media Statale G. Verga, si sono alternate nelle visite guidate, vivendo le sale del Palazzo come aule aperte sul mondo.

A guidare questo viaggio, la Dottoressa Valentina Abbate, che ha saputo trasformare ogni incontro in una conversazione autentica tra arte e vita.

La sua straordinaria capacità comunicativa e di coinvolgimento ha permesso ai ragazzi di sentirsi parte del racconto, non semplici spettatori.

Con voce appassionata e chiara, ha insegnato loro a leggere le opere non come oggetti statici, ma come metafore del mondo, strumenti per comprendere la realtà con occhi nuovi.

“L’arte non ha voce, ha ricordato, e proprio per questo parla meglio di noi. Comunica attraverso gesti, forme, silenzi. È una lingua che si impara osservando, respirando, sentendo.”

Lezioni d’arte al Palazzo Moncada di Caltanissetta con PitturiAmo

Un dialogo tra arte e didattica

Così, la visita guidata è diventata un dialogo.

I ragazzi hanno imparato che la pittura, la scultura e la fotografia sono linguaggi che si affidano a codici diversi per esprimere emozioni e pensieri.

Ogni sala della mostra è stata concepita come una metafora da decifrare, un piccolo universo tematico dove arte e didattica si sono intrecciate.

C’era “Arte come linguaggio”, dove le opere si facevano parola; Arte come rebus”, dove ogni gesto pittorico nascondeva mille significati; “Arte come enigma”, che invitava a scoprire messaggi nascosti e misteri da svelare; “Arte come silenzio” e “Arte come respiro”, dove la creazione si mostrava nella sua naturalezza, come un gesto umano e vitale.

E poi “Arte come ponte”, la sala dedicata agli artisti storicizzati, che ha permesso di raccontare ai ragazzi come la bellezza attraversi il tempo, collegando epoche, correnti e sensibilità.

Didattica Museale a Caltanissetta

Didattica museale come valore educativo e civile

La didattica museale di “Metafore” ha avuto così un doppio valore: educativo e civile.

Da un lato, ha offerto ai giovani l’occasione di comprendere l’arte come linguaggio universale, dall’altro, ha fatto di Caltanissetta un luogo di formazione e partecipazione culturale, un laboratorio in cui le nuove generazioni si sono confrontate con la creatività, la storia e la memoria.

“Metafore” ha, infatti, trovato in Palazzo Moncada non solo una cornice, ma una vera metafora della cultura come dialogo tra passato e futuro.

Come ha spiegato la Dottoressa Abbate alle classi, il Palazzo stesso è la prima metafora: simbolo della continuità tra tradizione e contemporaneità, tra ciò che siamo stati e ciò che possiamo diventare.

C’era una bellezza nuova, sottile e contagiosa, negli occhi dei ragazzi che attraversavano le sale di Palazzo Moncada.

Non quella che si misura con lo sguardo, ma quella che nasce dal dentro: la curiosità che si accende, la sorpresa che fiorisce in un respiro trattenuto.

Camminavano tra i dipinti come tra pagine da sfogliare, portando con sé il disincanto e la purezza di chi guarda il mondo per la prima volta.

Ogni opera sembrava specchiarsi nei loro volti e per un istante la storia, il colore, la luce si facevano uno: l’arte trovava la sua giovinezza nei loro sorrisi e loro, inconsapevolmente, restituivano alla bellezza la sua ragione di esistere.

L’arte protagonista tra gli studenti al Palazzo Moncada di Caltanissetta

Il sostegno delle istituzioni

Questo progetto didattico non sarebbe stato possibile senza la visione condivisa delle istituzioni cittadine.
Il Comune di Caltanissetta, con il Sindaco Walter Tesauro, ha sostenuto l’iniziativa riconoscendone il valore educativo e culturale.

Un ringraziamento particolare va alla Vice-Sindaco e Assessore alla Cultura Giovanna Candura, che ha custodito la missione di rendere la città terreno fertile per ogni forma di bellezza e a Vincenzo Lo Muto – Assessore alla Transizione Digitale, Innovazione Informatica, Pubblica Istruzione e Transizione Energetica, che ha saputo unire il linguaggio dell’innovazione a quello dell’arte.

Un grazie sentito, anche, a Salvatore Petrantoni–  assessore allo Sport, Spettacoli, Eventi, Settimana Santa e Viabilità, Gianluca Bruzzaniti – Presidente del Consiglio di Caltanissetta e Pasquale Tornatore, figure istituzionali attente, che hanno reso possibile l’inserimento della mostra nel prestigioso circuito de “Le Vie dei Tesori”, donandole ulteriore visibilità e prestigio.

Due weekend di questo importante festival hanno moltiplicato i visitatori, facendo di Caltanissetta un palcoscenico vivo di arte e cultura.

La sala degli artisti storicizzati

Una rete di competenze e sensibilità

In questo intreccio di competenze e sensibilità, di particolare rilievo e importanza strategica è la figura di Michelangelo Lacagnina – esecutore amministrativo allo Sport, Cultura e Turismo, architetto, interior designer e artista, presenza carica di sostanza e poesia.

Radicato nella Sicilia più autentica, Lacagnina ha saputo unire la professionalità tecnica, nel suo ruolo presso il Comune, a una dimensione creativa di grande intensità, rendendo ogni spazio un luogo d’incontro tra colore e vita quotidiana.

E accanto a lui, Luca Miccichè – Presidente della Pro Loco di Caltanissetta, che con il suo instancabile impegno per la promozione del territorio ha contribuito a rafforzare il legame tra la città e la sua anima artistica.

Un plauso sincero va a tutto il personale del Palazzo Moncada e ai dipendenti degli Uffici Tecnici del Comune, che con disponibilità e pazienza hanno reso possibile ogni fase logistica della mostra, persino il delicato prelievo delle opere storicizzate, un tempo appese nei loro uffici e ora finalmente esposte sotto le luci del Palazzo.

È anche grazie a loro se la bellezza ha potuto uscire dai corridoi della quotidianità per incontrare il pubblico.

Espressioni Artistiche al Palazzo Moncada di Caltanissetta

Un crocevia di linguaggi e generazioni

E poi, naturalmente, gli artisti. Tutti.

Quelli storicizzati (o, più spesso, i loro parenti), che hanno reso tangibile il legame con le radici e quelli contemporanei, che con la loro energia hanno aperto nuove visioni.

Insieme, hanno trasformato “Metafore” in un crocevia di linguaggi internazionali, rendendo Caltanissetta, per la prima volta, un hub di lustro artistico e culturale.

La mostra, nata sotto la direzione del Presidente di PitturiAmo Nino Argentati e curata con sapienza da Anna Soricaro, è diventata così un racconto collettivo: un intreccio di opere, istituzioni, scuole e cittadini.

Visite guidate durante l’esposizione a Palazzo Moncada

Il respiro dell’arte

Un’esperienza in cui la bellezza ha preso forma nei volti curiosi dei ragazzi, negli sguardi attenti di chi ascoltava, nei sorrisi degli insegnanti che li accompagnavano passo dopo passo e nelle parole degli artisti che, con delicatezza, hanno consegnato parte di loro a una generazione nuova.

In quelle aule improvvisate tra i corridoi barocchi del Palazzo, l’arte non era più qualcosa da osservare, era qualcosa da vivere.

In fondo, è questo il senso più profondo di “Metafore”: fare dell’arte un linguaggio condiviso, un gesto che attraversa le differenze, che unisce tempi, sguardi e destini.

Un linguaggio che non pretende di spiegare, ma di toccare, di farsi presenza, di diventare incontro.

E così, Caltanissetta, attraverso questa mostra e il suo progetto didattico, ha raccontato qualcosa di raro: che la cultura non è un lusso per pochi, ma un respiro comune, un atto d’amore collettivo.

Un respiro che ha riempito le sale di Palazzo Moncada, che ha vibrato nelle parole e nelle emozioni, che ha trovato il suo suono più autentico nei passi leggeri dei ragazzi, nelle loro domande, nei loro silenzi pieni di meraviglia.

Perché, in fondo, è lì che l’arte trova la sua casa: nel cuore di chi, anche solo per un istante, la riconosce senza comprenderla e ne resta toccato per sempre.

Autore: PitturiAmo Magazine

Il Magazine di Arte per conoscere e farsi conoscere. PitturiAmo Magazine è parte del Network di PitturiAmo, di cui fanno parte PitturiAmo - il portale dei pittori contemporanei, PitturiAmo Shop - il primo ed unico e-commerce dedicato alla promozione dell'artista e PitturiAmo Gallery - galleria d'arte contemporanea a Caltanissetta.

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1 Commento

  1. Quando l’arte incontra le scuole, nasce il linguaggio della bellezza.
    Che straordinario progetto a Caltanissetta, nelle sale barocche del Palazzo Moncada, dove la mostra “Metafore” ha unito artisti, studenti e istituzioni in un dialogo autentico tra arte e vita.
    Essere parte di questa esperienza mi riempie di orgoglio – non solo come artista, ma come testimone del potere educativo dell’arte.
    Le opere esposte non erano semplicemente da ammirare, ma da vivere: come simboli, enigmi, respiri, ponti tra passato e futuro.
    Un grazie sincero al team di PitturiAmo, a Nino Argentati, Anna Soricaro, alla Dott.ssa Valentina Abbate per la sensibilità e passione nel guidare i giovani attraverso il linguaggio delle emozioni, e a tutti coloro che hanno reso possibile questo straordinario incontro di generazioni e visioni.
    L’arte parla dove le parole non bastano – e i ragazzi di Caltanissetta l’hanno ascoltata con il cuore.
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