Arte è Ricerca - Paesaggio Siciliano Rurale di Mauro Fornasero - Acrilico su tela - 70x70cm

Arte è…Ricerca

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Arte è Ricerca – Paesaggio Siciliano Rurale di Mauro Fornasero – Acrilico su tela – 70x70cm

Siamo abituati a sentire parlare di ricerca a proposito della scienza, ma anche l’ARTE, soprattutto, è RICERCA.

Come possiamo definire l’arte come frutto di ricerca?

L’arte è in assoluto la disciplina più trasversale che esista ed essa è intrisa di ricerca perchè studia le opere attraverso approcci di studio scientifici come la diagnostica, le analisi chimiche e radiografiche, la datazione al radiocarbonio, la spettroscopia, l’analisi isotopica o la fluorescenza ai raggi x che vengono attuate sulle opere d’arte per accertarne datazione, appartenenza o per un semplice restauro.

Non solo.

Quando si parla di ricerca per l’arte contemporanea si intende il lavoro creativo sviluppato con approccio sistematico finalizzato ad una realizzazione migliore che aumenti l’apprendimento e la conoscenza personale ed altrui.

Inevitabile è il rifermento alla ricerca attenta e meticolosa di Van Gogh per la creazione della ‘Notte stellata sul Rodano’, conservata al Musee D’Orsay di Parigi in cui in quelle stelle, che paiono poste a caso, è possibile identificare le costellazioni dell’Orsa Maggiore, Alkaid e Alioth.

Fondamentalmente la ricerca è alla base dell’arte, poichè nasce con l’obiettivo di creare nuove conoscenze attraverso l’indagine ed è grazie ad essa che l’arte diventa multidisciplinare.

Questo avviene a partire dal Novecento quando gli artisti passano da un campo all’altro: pittori collaborano con musicisti, lavorano con macchine fotografiche, cineprese e nuove tecnologie. È in questo preciso momento che il desiderio di ricercare nuove opere d’arte, di coglierne i significati, di goderne si intensifica considerevolmente.

Così i mezzi di comunicazione (stampa, TV, cinema, Internet) aumentano la diffusione popolare delle questioni legate all’arte e tutto questo funge da stimolo alla comprensione di quanto l’arte affondi le sue radici esattamente nella ricerca che parte dal contesto di chi la crea.

Circa sessant’anni fa, un grande filosofo tedesco, Walter Benjamin, segnalò il fatto che l’opera d’arte originale poteva perdere il suo prestigio a causa della quantità delle sue riproduzioni. Però, in compenso, nuove forme espressive potevano nascere anche dalla cultura della riproduzione.

Non importa se l’opera d’arte sia unica o riprodotta per scelta tante volte, conta la ricerca che la sottende e che le ha consentito di moltiplicarsi.

Nel 19° secolo uno dei massimi artisti giapponesi, Hokusai affermò: ”Quando avrò centodieci anni, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria“. Queste considerazioni esprimono la convinzione che l’arte sia  un traguardo che non si raggiunge neppure durante un’intera vita proprio perchè intriso di ricerca continua.

È ispirandosi alle parole di Hokusai che il Premio Artista D’Italia mira a cernere talenti che esporranno in alcune location inconsuete e selezionate dopo una attenta ricerca dell’intera mappatura del territorio italiano.

La ricerca è una delle parole chiave dell’arte, che si aggiunge a quelle già individuate nelle settimane precedente: Tradizione, Esperienza, Originalità.

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Se la tua Arte è anche Ricerca, con il Premio Artista d’Italia hai l’opportunità di far conoscere la tua arte in tutta Italia (Barletta, Bologna, Ferrara, Firenze, Milano, Monza, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Roma, Venezia) condividendo la tua esperienza con quella di tanti altri artisti italiani e stranieri, per 30 giorni.

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Fuori dai soliti schemi è la Roccart Gallery, un suggestivo ambiente situato nel centro di Firenze, un unico locale suddiviso in più stanze, in cui troviamo sempre in esposizione opere uniche di artisti emergenti ed affermati, italiani e stranieri provenienti da tutto il mondo, opere di vari stili e correnti artistiche. Uno spazio adatto alle esigenze di ogni artista e che rispetti ogni forma d’arte.

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Se anche per te Arte è Ricerca, parlaci un poco della tua arte, raccontaci chi sei e come la ricerca influenzi la tua Arte. Lascia un commento a questo articolo.

Autore: Anna Soricaro

Avviata da molti anni alla scrittura di testi critici di opere d'arte contemporanea nazionale ed internazionale, si è occupata di progettazione europea promuovendo eventi con partership internazionale in campo artistico culturale; dal 2005 è esperta d’arte e direttrice della Fondazione De Nittis di Barletta, dal 2015 è perito d'arte registrato presso la CCIAA di Bari. E’ docente di master presso istituti privati di management di beni culturali e direttore artistico del Centro Culturale Zerouno. Ha collaborato con diversi periodici locali, riviste on line, ha curato libere pubblicazioni e redatto numerosi cataloghi d'arte.

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7 Commenti

  1. Dipingo da piccola a scuola superiore ho avuto la fortuna di essere alunna di Armando Albini grande pittore romano sono stata a bottega da lui ed ho imparato tante tecniche pittoriche:,oli,acquerelli incisioni su rame,collage e tecniche miste inventate da me ,ho fatto tante mostre,e partecipato a diverse collettive.

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  2. Per me i quadri devono ispirarti sempre un qualcosa La maggio parte dei visitatori davanti alle mie opere dice: Questa opera mi trasmette tanta PACE e tranquillità. Io sentendo questo ho raggiunto il mio fare. I miei quadri sono paesaggistici e talmente assomiglianti che tutti dicono: sono fotografie.Questa è la mia opera paesaggistica pittorica.

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  3. L’ arte in primo luogo nasce dalla sofferenza e dal bisogno di introspezione; tuttavia essa è mutevole nella vita di un’ artista. Attraversa innumerevoli fasi e a volte può essere istintuale ed altre di concetto. La sperimentazione ,la ricerca ne sono alla base e a volte ( rare volte) si può raggiungere un’ estasi completa; tuttavia almeno per me parte dalla sofferenza del vissuto che esprimo nell’ astrattismo con tecniche polimateriche

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  4. L’opera d’arte è quella che riesce a realizzare con il filo sottile dell’emozione una comunicazione d’anime tra di chi l’ha eseguita (al di fuori dal tempo) e chi l’osserva. L’errore che più spesso si compie nell’individuare questo meccanismo delicato è che quest’ultimo debba obbligatoriamente fornire un messaggio di piacevolezza estetica con il rispetto di regole cromatiche e armonia delle forme. Questo appiattimento sulla ricerca di eleganza porta la ricerca su quello che già stato identificato come esempio di bellezza. A mio avviso il coraggio di affrontare nuovi sentieri passa attraverso uno stravolgimento dei canoni preesistenti e la presentazione di nuovi messaggi visivi che possono anche sconvolgere se è questo lo scopo preposto. La novità non è mai accettata all’inizio perchè disorienta e toglie punti di riferimento per far dire : questo è bello. Questa espressione deve essere riservata solo per le cose che ti muovono l’anima dentro e ti portano in quel luogo fantastico dell’anima di chi lo ha eseguito. Ecco la comunicazione. Sentire quello che sentiva l’artista quando metteva quei colori e quelle forme. Forse non piacevoli ma sempre emotivamente coinvolgenti capaci di legarti con quel filo sottile che ti trascina nel suo universo.

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  5. Sicuramente è così, che spesso si sottoevaluta l’importanza della ricerca per l’arte. Molto diffusa è l’idea, che l’arte vienne dal cuore di un genio ed è pronto in un attimo. Ma in realtà di solito non è così! Per un buon opere d’arte ci vuogliono una buona preparazione, gli studii scientifici (come per esempio L. Vinci), delle osservazione dettagliate di una faccia, una pianta, gli studiee delle idee filosofie (per esempio S. Dali come surrealista studiò Einstein!) etc. Inoltre, un artista deve veramente vivere insieme con le sue idee e osservazione a lungo. Il cervello, il cuore, persino il corpo devono lavorare in modo duro e forte, tra l’altro con le sofferenze sulla ricerca. Poi, aver fatto tutto questo, forse, subito vienne nella testa l’idea per un opere l’arte e si dimentica che prima era un lavoro duro e anche qualche volta nuioso.

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    • Concordo con quanto sostenuto da Wolfgang Look. L’idea dell’artista pazzo che in quattro e quatrotto dipinge il suo quadro generato da un’idea arrivata all’improvviso, è credo ormai sfatata.

      Personalmente i miei dipinti nascono spesso da un’immagine, poi restano nella mia testa un bel po’ di tempo che mi serve per elaborare il tutto. Progetto tutte le sequenze della realizzazione, non esistono pennellate casuali e anche quando li sto realizzando li lascio sul tavolo un bel po’ prima di definirli finiti.

      Proprio per questo non mi sono mai ritenuta un’artista perchè pensavo di essere “troppo ragioniera”..ma forse mi sbagliavo.

      Riguardo a ciò che si vuole trasmettere io non mi pongo il problema, perchè l’arte deve essere libera ed ognuno ci deve vedere ciò che la propria indole impone. Spero solo di trasmettere la passione e l’entusiasmo che muovono i miei pennelli.

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      • L’arte è bisogno di comunicare,sfogo dell’anima e sete di colore e movimento di forme condividere con gli altri momenti di grande gioia creativa e soddisfazione personale.

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