Pablo Picasso a Verona
Arriva a Verona al Museo AMO – Arena Museo Opera, dal 15 ottobre 2016 al 12 marzo 2017,la mostra Picasso. Figure (1906 – 1971), prima tappa di un nuovo progetto del Museo Picasso di Parigi. Un’opera per ogni anno della vita di Pablo Picasso nell’arco temporale che va dal 1906 fino agli anni ’70.
La mostra raccoglie un’opera per per ogni anno della vita di produzione artistica di Pablo Picasso (Málaga, 1881 – Mougins 1973), dall’inizio del secolo Novecento fino agli anni ’70.
Nella stessa sede dove ci sono state mostre di successo in fatto di visitatori, come quelle dedicate a Tamara de Lempicka e Maria Callas, torna, dopo 25 anni, Picasso. Le opere esposte – dipinti, sculture, grafiche- sono il frutto di prestiti concessi dal Musée National Picasso di Parigi, per un percorso con novanta pezzi, suddivisi in sei sezioni che lasciano emergere le “ossessioni artistiche” dell’autore della Guernica: la figura umana e i ritratti.
Proprio con il pezzo grafite su carta da disegno vergata del 1906 e dedicato agli studi per ritratti apre la mostra.
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La prima sezione e’ dedicata alla decostruzione e ricostruzione cubista, si continua con la reinvenzione della linea classica, poi le metamorfosi surrealiste a cui seguono le figure di guerra e, per finire, dopo il ritorno alle origini con le opere del 1945-1953, si conclude il percorso cronologico con la sesta sezione “l’artista e la modella”.
Oltre ai dipinti, in questa mostra, patrocinata dal Comune di Verona e organizzata da Arthemisia Group, ci sono anche foto e filmati d’epoca. Arrivano per la prima volta in Italia 91 opere tra le quali Nudo seduto, Il Bacio e La Femme qui pleure e il Portrait de Marie-Thérèse entrambe del 1937, solo per citare alcuni dei capolavori.
Opere di pittura, sculture, arti grafiche creano un percorso capace di raccontare la metamorfosi a cui l’artista sottopone la rappresentazione del corpo umano, mentre la sua arte attraversa le fasi del pre-cubismo, del Cubismo, dell’età Classica e del Surrealismo, fino a giungere agli anni del dopoguerra, superando le barriere e le categorie di “ritratto” e “scena di genere” per giungere sempre a un nuovo concetto di “figura”: quella che rese Picasso costruttore e distruttore al tempo stesso di un arte solo sua, dal fascino inesauribile.
Autore: Antonio Castellana
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