Armonia Geometrica 2 - di Vito Spada

Per vendere proprie opere d’arte è necessario aprire la partita iva d’artista?

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Come vendere le proprie opere d’arte e quali documenti è necessario rilasciare per non diventare un evasore fiscale. È necessario aprire la partita IVA di artista anche per la vendita di una singola opera d’arte?

Molti artisti mi chiedono spesso come comportarsi nei confronti del fisco, in caso di vendita dei propri quadri. Talvolta, alcuni, decidono addirittura di non pubblicare online le proprie opere per evitare che, la semplice pubblicazione in rete, possa essere scambiata per attività di vendita e che sia quindi necessario intraprendere diverse tipologie di attività fiscali.

Vediamo pertanto di capire cosa sia necessario fare per non correre il rischio di diventare, magari inconsapevolmente, evasori fiscali.

La semplice pubblicazione online, anche in specifici portali dedicati alla vendita delle opere d’arte, come ad esempio PitturiAmo, non si configura come una vendita. Neanche nel caso sia pubblicato in chiaro il prezzo dell’opera.

Gli adempimenti fiscali per gli artisti dovranno essere presi solo ed esclusivamente in caso di vendita dell’opera.

In tal caso, la prima considerazione da fare è la frequenza con la quale avviene la vendita e l’importo delle opere.

Nel caso in cui l’artista non sia un professionista, ovvero non abbia fatto dell’arte la sua attività prevalente, è possibile denunciare la vendita dell’opera inquadrandola come vendita occasionale, senza obbligo, quindi, di apertura della partita iva.

Inoltre, se l’ammontare delle vendite non supera i 5.000,00€ annui, l’artista non avrà obblighi nemmeno per quanto concerne gli adempimenti previdenziali.

Naturalmente parliamo di opere sulle quali l’artista detiene il diritto d’autore, ovvero che sono state realizzate dallo stesso artista e non, per esempio, quadri realizzati da altri artisti che la persona si trova in casa.

Facciamo alcuni esempi, per capire meglio.

L’artista Paolo è un impiegato statale, che dipinge per passione nel tempo libero. Vorrebbe poter arrotondare il proprio stipendio e decide quindi di mettere in vendita alcune delle sue opere. Grazie all’attività di marketing sviluppata online su PitturiAmo e in funzione del proprio Coefficiente di Artista, riesce a vendere una sua opera al costo di 4.000,00€. In tal caso, Paolo non è obbligato ad aprire una partita iva, ma può rilasciare una semplice ricevuta. Non ha neanche obbligo di versamenti previdenziali nei confronti dell’INPS.

La ricevuta dovrà poi essere presentata in fase di dichiarazione dei redditi.

Sarà sufficiente, quindi, acquistare un blocco ricevute da numerare progressivamente e datare, che dovrà compilare ad ogni vendita, specificando i suoi dati (incluso il codice fiscale), il tipo di bene venduto (ad esempio “olio su tela 70×100 + titolo dell’opera”), il prezzo e i dati fiscali del richiedente (ragione sociale, indirizzo legale e partita IVA).

Se però, nello stesso anno solare, avrà occasione di vendere un’altra opera al prezzo di 3000,00€, potrà sempre rilasciare una semplice ricevuta per vendita occasionale, ma dovrà versare i contributi previdenziali sull’eccedenza dei 5000,00€ (in questo caso su 2.000,00€)

Fin tanto che queste vendite avvengono occasionalmente Paolo potrà sempre rilasciare una semplice ricevuta.

Vendita online quadri d'autore

“Gradisca”, olio su tela, di Carla Thaler Sabaini, in arte “Scarlat”, 70×50 cm.

Ipotizziamo invece che l’artista Lisa, mediante il proprio sito web d’artista, venda quadri a prezzi molto bassi, per esempio a 100,00€ l’uno. Qualora la vendita di tali opere dovesse essere frequente, quand’anche non raggiungesse la soglia dei 5000,00€ annui non potrebbe comunque rilasciare ricevuta per prestazione occasionale, in quanto sarebbe un’attività frequente, che andrebbe regolata mediante l’apertura di una partita iva.

Nel caso in cui Lisa dovesse essere una studentessa minorenne, risulterebbe fiscalmente a carico dei propri genitori e dovranno essere questi ultimi a presentare le ricevute di vendita occasionale, in fase di dichiarazione dei redditi.

Completamente diverso è invece il discorso relativo all’attività professionale di Lara, artista professionista, che ha fatto dell’arte la propria attività principale di sostentamento economico.

In tal caso Lara è tenuta ad individuare, di concerto con il proprio commercialista, la posizione fiscale più adatta, aprendo regolare partita iva e identificando la propria attività con il corretto codice ATECO.

Queste appena descritte sono le circostanze più comuni che si possono configurare per la vendita di quadri da parte di pittori professionisti o dilettanti. Naturalmente le casistiche potrebbero essere le più svariate. È quindi fondamentale ascoltare il parere di un commercialista per comprendere meglio come comportarsi.

Spero sia tutto chiaro. Ti consiglio, in ogni caso, di rivolgerti ad un amico commercialista, per qualsiasi chiarimento in merito alla tua specifica situazione.

Se, invece, hai qualche considerazione da fare puoi lasciare un commento, su questa stessa pagina, al termine dell’articolo.

Le opere pubblicate in questo articolo:

  • Armonia Geometrica 2, polimaterico, 35×43 cm, di Vito Spada, artista pugliese. Guarda il suo sito web personale, realizzato da PitturiAmo;
  • Gradisca, olio su tela, di Carla Thaler Sabaini in arte “Scarlat”, pittrice veneta. Guarda il suo sito web personale realizzato da PitturiAmo e consulta il Coefficiente d’artista, rilasciato da PitturiAmo;

Le promozioni pubblicate in questo articolo:

  • Sito web d’artista  – Il tuo sito web d’artista, vicino a PitturiAmo. La forza di PitturiAmo al tuo servizio. Promuovi la tua arte con un sito web interamente dedicato a te, costantemente accessibile, a stretto contatto con i canali web di PitturiAmo, per sfruttarne tutta la sua forza.
  • Coefficiente d’Artista – Attribuisci un corretto valore alle tue opere. Richiedi il Coefficiente d’Artista, un utile strumento per comunicare il Reale Valore della TUA Arte

Autore: Nino Argentati

Sono un consulente di web marketing, ovvero curo la presenza online di aziende e professionisti. Realizzo siti web e mi preoccupo di garantire ai miei clienti la massima visibilità online, curando il posizionamento sui motori di ricerca, attivando campagne pubblicitarie mediante e-mail, sui social network o sui motori di ricerca. Studio continuamente per restare al passo con le veloci trasformazioni della rete. Ho realizzato e gestisco PitturiAmo - il portale dei pittori contemporanei con l'obiettivo di aiutare gli artisti a promuoversi online.

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34 Commenti

  1. Buongiorno, io non sono un’ artista professionista, per il momento sono un’ artista amatore ma il mio sogno è quello di diventare professionista …comunque…quest’anno vorrei aprire un sito web dove vendere le mie opere ma non ho capito bene se alla fine devo aprire la partita IVA oppure no.

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    • Buongiorno, se il sito web è finalizzato alla vendita delle sue opere la vendita delle sue opere allora dovrà aprire anche la partita iva. Se, invece, il sito sarà una semplice vetrina del suo lavoro e non prevede la vendita online allora potrà farne anche a meno, fin tanto che non comincia a vendere con continuità e per un ammontare complessivo di 5000€ annui. Tuttavia, le situazioni cambiano di caso in caso, quindi le consiglio sempre di consultare il suo commercialista. Per la realizzazione del sito la invito a valutare le nostre proposte qui https://www.pitturiamo.eu/siti-web-per-artisti/ (ha la possibilità di ottenere anche uno sconto del 50%). Se interessata contatti i nostri consulenti tramite WhatsApp. Grazie.

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  2. Buonasera volevo chiedere
    Io dipingo per hobby, non ho sito ne altro canale tranne il mio profilo fb personale in cui difficilmente posto le mie opere, partecipo però per diletto a mostre e collettive organizzate da una associazione della mia città che pubblicizzata le mostre sulla sua pagina.
    Di quadri io non ne vendo, qualche volta li regalo, mi chiedevo devo assolvere a qualche obbligo fiscale?

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    • Buongiorno, dato che non vende non ha alcun obbligo. Cordiali Saluti

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  3. Nel caso della fotografia il discorso vale nello stesso identico modo? Se ad esempio un fotografo amatoriale crea un sito con le proprie foto e le mette in vendita on line, puo’ farlo con vendita occasionale qualora vendesse poco?

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    • Ogni caso è diverso, quindi è sempre meglio consultare un commercialista. Tuttavia, quanto scritto nell’articolo è, ovviamente, indipendente dalla tecnica usata.

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  4. Buongiorno, mi chiedo: qual è il limite che definisce l’occasionale dal continuativo? Esiste un nr pezzi/ tot.euro che fa la differenza? Vome può una legge esser soggettiva? Per qualcuno può esser occasionale 1 quadro all’anno… per altri 5 all’anno… ecc. Grazie

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    • Buonasera, non c’è un limite specifico, se non quello dei 5000€ annui, come indicato nell’articolo. Ma anche in quel caso, qualora lei vendesse tanti quadri, ad un prezzo basso, senza quindi superare il limite dei 5000€, potrebbe essere considerata una vendita NON occasionale. È sempre meglio parlare con il proprio commercialista di fiducia.

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  5. Ho venduto delle opere in cartapesta realizzate da me stesso l’acquirente dice di non riuscire a pagarmi i lavori in quanto non posso fatturare nonostante sapesse dall’inizio che non potevo farlo cosa devo presentare?

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    • Non è obbligatorio fatturare. Può rilasciare anche una semplice ricevuta che attesta il pagamento effettuato.

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  6. Gent.mi,
    Vorrei sapere se sia possibile vendere i miei quadri tramite una partita iva forfettaria intestata a mio marito (dipendente pubblico), che svolgerebbe attività analoga. Lo chiedo perché sarebbe impossibile per me anticipare i contributi inps, mentre lui non è tenuto a farlo. Dovrei fare un mandato a vendere a terzi? Oppure invece è necessario che il nome dell’artista che produce l’opera coincida con l’intestatario?
    Grazie
    Maria Paola Grifone

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    • Per casi particolari come il suo preferisco non pronunciarmi. Sarebbe opportuno che chiedesse ad un consulente fiscale.

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  7. Buongiorno, mi sorge un dubbio e sarebbe:
    Io dipingo i miei quadri, e vorrei esporli creando il mio sito personale, con anche la pagina per gli eventuali acquisti degli stessi.
    Il dubbio è, come quantifico se è occasionale o professionale se creo il sito compreso e-commerce, ma non ho ancora venduto nulla? Come faccio a prevedere se venderò o meno? Magari tutte le opere in 1 mese, oppure nemmeno 1 in un anno, quindi come faccio a regolarmi se pubblico il sito, ma non so ancora che giro avrà? Grazie molte, ho letto e credo rientro nell’occasionale sicuramente, ma il dubbio c’è, diciamo che sembra una legge campata “deve essere occasionale e non continuativo” bene come lo quantifico e con quale metro di misura ufficiale verifico tale descrizione se pubblico il sito e non so ancora come va?

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    • Fin tanto che non vende il problema non si pone. Nel momento in cui vende si rende conto se la cosa è occasionale o continuativa e quindi si regola di conseguenza. Intanto parta con il sito considerando una vendita occasionale, se mai ci sarà.

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