Il Cristo morto nel sepolcro (copia d'autore) di Mattia Fiorenza

Cataloghi d’arte, ecco come selezionarli

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La seconda parte dell’articolo dedicato alla costruzione di un Curriculum Artistico di valore attraverso la pubblicazione nei cataloghi d’arte che contano.

Nell’articolo precedente ci siamo occupati di come ci si deve approcciare prima di entrare in contatto con rassegne ed eventi artistici o nel caso di mostre personali in gallerie o in spazi possibilmente istituzionali, quindi gratuiti o comunque meno esosi di altri siti.

Il tutto con l’obiettivo di estendere la propria presenza artistica nel territorio dapprima locale, poi sempre più espanso fino a divenire conosciuti in ambito nazionale, essere pubblicati in internet, non trascurando riviste di settore e cataloghi di importanza europea.

Molto importanti questi ultimi, di cui si può farne parte come artista selezionato dalla redazione soltanto se si ha un curriculum di tutto rispetto e almeno di livello nazionale, ovvero se segnalato da più gallerie d’arte ritenute serie ed affidabili.

Questi stessi cataloghi d’arte offrono generalmente l’alternativa di apparire nella sezione pubblicitaria, dove è possibile essere presenti come inserzionisti pubblicitari a pagamento, sostenendone i costi stabiliti per una pagina, mezza o ¼ di pagina.

Qui occorre fare una precisazione importante: che valore ha esserci solo come vetrina a pagamento?

È fondamentale che si riesca a transitare dalla commissione di esperti del catalogo, i quali sono pagati per scansionare tutti i curricula, controllando attraverso loro canali, archivi ed internet, la veridicità di quanto inviato, generando alla fine il livello artistico analizzato (se I vuol dire livello Internazionale, se E livello Europeo, se N Nazionale e così via).

Questi cataloghi d’arte internazionali sono spesso sfogliati all’estero da curatori di gallerie, spazi artistici e fiere europee, dove gli addetti acquisiscono i dati da te inseriti, non trascurando di leggere il tuo curriculum e, se gli sei piaciuto e/o notano molteplici capacità nel tuo modo di dipingere (generalmente sfogliano gli artisti nella sezione redazionale gettando un fugace sguardo su quella pubblicitaria), invieranno mail, telefonate, inviti ed altro. Il tutto finalizzato a farti partecipare a loro eventi a pagamento.

È bene sapere fin d’ora che a tali cataloghi ci si approccia dopo numerosi anni di attività artistica di tutto rispetto, attraverso inserimenti su altri cataloghi d’arte meno importanti che, logicamente, hanno una ristretta diffusione.

Intanto il tuo nome gira nell’ambiente artistico e le tue opere vengono viste anche da persone qualificate che possono contattarti per darti l’opportunità di progredire artisticamente.

È già successo a numerosi artisti di fare un salto di qualità attraverso l’incontro con i veri pigmalioni del secolo scorso, anche se si parla di un’epoca in cui l’Arte era ancora tra le più gettonate nei diversi settori commerciali.

È comunque doveroso, oltre che di fondamentale importanza, generare un valido ed efficace curriculum da presentare in partecipazioni e concorsi di alto livello.

Tra le diverse considerazioni logiche che possono scaturire sul da farsi, scatta subito la necessità di partecipare ad eventi in località prestigiose e rinomate culturalmente, sebbene dapprima vi consiglio di fare un’attenta scansione della galleria ospitante (visiona gli eventi di almeno 2-3 anni indietro e vai a scoprire chi ha esposto, se artisticamente affermato o di scarsa rinomanza) altrimenti meglio stare fermi, si rischierebbe infatti di fare un passo indietro, con ulteriore dispendio di risorse economiche.

Non trascurare di esporre all’estero, sempre effettuando i relativi controlli (cerca di sapere se gli spazi o gallerie abbiano riviste asservite o meglio corrispondenti giornalistici di testate nazionali che descrivono gli eventi ed il numero di copie giornalmente vendute). Astieniti se sono coadiuvati da giornalini locali inutili, anzi dannosi per chi vuole salire di livello.

Se hai la possibilità di conoscere maestranze scolastiche proponiti per corsi d’arte, anche gratuiti, nelle classi delle scuole elementari e materne. Tassativamente da evitare istituti superiori e intermedi, in cui vi sono già professori pagati istituzionalmente per insegnare materie artistiche: si entrerebbe in un conflitto di merito e professionale.

Partecipa invece a concorsi artistici nazionali ed internazionali, reperendone man mano articoli e commenti relativi alle diverse fasi.

In caso di dubbi potrete sempre affidarvi ad un esperto che possa individuare, in base alle vostre possibilità, il percorso più corretto, duttile ed efficace.

Un affettuoso saluto a colori ed al prossimo articolo su come imparare ad evitare percorsi che portano alle passività artistiche.

P.S.: Per approfondimenti e chiarimenti ti invito a lasciare un commento in questa pagina.

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Autore: Mario Salvo

Ho dedicato interamente la mia vita all'arte, fin dall'età di 12 anni, festeggiando nel 2016 i 50 anni di carriera artistica. Ho fondato l'associazione culturale ALETES Onlus e in qualità di Presidente e Docente e attraverso l'arte nelle scuole cerco di sostenere "diversamente abili" e le categorie socialmente deboli. Coinvolgendo organismi ed enti pubblici regionali, desidererei, assieme ad altri Maestri, ognuno nel suo specifico settore artistico, realizzare un’Accademia d’arte libera ovvero uno spazio nel quale poter gratuitamente insegnare, diffondendo, tra i tantissimi giovani e meno giovani che desiderino apprendere seriamente l’arte e le sue filosofie, i segreti di tecniche e professioni d’arte le quali, diversamente, andrebbero a beneficio di pochi eletti. Scopri di più su Mario Salvo

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11 Commenti

  1. Salve mi dispiace essere dura ma ultimamente anche se mi cercano gallerie che hanno esperienza nell, ambiente alla fine della corsa vogliono solo soldi e.non pochi in più ti rovinano i quadri o se li tengono …per questo ho.smesso.di pubblicare i miei ultimi lavori. …scusate lo sfogo

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    • Buongiorno Patrizia, mi dispiace per le esperienze negative. Come dico sempre, però, ogni evento a cui si partecipa, se non adeguatamente sfruttato successivamente dall’artista, rimane fine a se stesso. Mostre personali, collettive, premi, pubblicazioni su cataloghi non hanno tanto lo scopo di vendere opere d’arte quanto di arricchire il proprio curriculum. La vendita, durante una mostra collettiva, può accadere ma è solitamente un evento marginale, fortuito. Il vero scopo della partecipazione a questi eventi è l’arricchimento del proprio curriculum. È compito poi dell’artista riuscire a dare il giusto risalto al proprio curriculum affinché possa essere più convincente, nei confronti dei clienti ai quali proporrà una vendita delle proprie opere. L’artista deve essere un piccolo imprenditore di se stesso, ovvero dovrebbe investire sulla propria formazione (come fanno i liberi professionisti) per rivendersi, in seguito, questa formazione. Io cliente, se devo scegliere tra due quadri che mi piacciono in egual misura e che hanno lo stesso costo, di due artisti diversi, uno che si limita ad esporre nel proprio garage ed un altro che partecipa ad eventi nazionali ed internazionali, sarò portato a scegliere quello maggiormente attivo, in quanto avrò la convinzione che sia un professionista e non un hobbista. Un caro saluto.

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      • Grazie per le tue parole molto probabilmente mi sono arrabbiata per la superficialità di alcuni Buona giornata Nino

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  2. Grazie per le preziose informazioni

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  3. Gent.mo Salvo,
    Grazie mille!
    Quante iniziative, fra eventi e mostre, sarebbe opportuno fare, all’anno, secondo lei?

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    • Nei primi 5 anni di attività almeno 2 collettive di pregio ed 1 personale. Trascorsi i 5 anni, occorre implementare le rassegne salendo di importanza e 2 personali scegliendo zone culturali e possibilmente lontane dalle altre rassegne.

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  4. Consigli molto utili e puntuali.
    Sarebbe ancora più utile, in base alle conoscenze specifiche, se fossero dati i nominativi di quelle serie gallerie, nazionali ed estere delle quali, accettandone le proposte di partecipazione, il gioco verrebbe la candela

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    • Si, sarebbe utile. Purtroppo però se facessimo nomi di gallerie e aziende con le quali lavorare molti artisti penserebbero che avremmo interessi commerciali a proporre un nome piuttosto che un altro. Preferiamo restare neutrali.

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  5. Molto interessante,grazie per queste informazioni

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  6. Come sempre esaustivo , chiaro e utile.
    Grazie

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