La tecnica dello smalto dei Pittori con le Stelle di PitturiAmo
Oggi vi parliamo di cinque tra i tanti pittori con le stelle di PitturiAmo, che usano la tecnica dello smalto su vari materiali
Alberto Rosselli, in arte Bebe, è un giornalista – storico con la passione della pittura.
“Cavalieri Blu” di Bebe Rosselli 50×100 cm, smalto su tavola
Da piccolo ha imparato a dipingere presso pittori famosi come Crippa, Borella, Bocchi, Caminati, Scanavino, Monachesi.
Lui stesso non si definisce un pittore (in effetti, è giornalista e saggista storico), bensì un “Artigiano del colore”, amante dell’armonia cromatica metafisica.
Nei suoi luminosi lavori a smalto, infatti, egli pratica le sue personali teorie sull’uso del colore, lasciando intravedere un nesso stretto tra opera e dimensione quasi spirituale.
Rosselli ritiene che il colore possa avere due possibili effetti sullo spettatore: un “effetto fisico”, superficiale e basato su sensazioni momentanee, determinato dalla registrazione da parte della retina di un colore piuttosto che di un altro, ed un “effetto psichico” dovuto alla vibrazione spirituale prodotta dalla mente, attraverso cui il colore raggiunge l’anima.
Per tal ragione, ad esempio, il rosso risveglia in una persona l’emozione del dolore o dell’amore, non per un’associazione di idee (rosso-sangue-dolore-piacere), ma per le sue proprie caratteristiche, per il suo “suono interiore”.
Come lui stesso racconta “il colore è il tasto e l’occhio è il martelletto; l’anima un pianoforte e talvolta un arpa.”
Amelia Romeo è nata a Reggio di Calabria, dove vive tutt’ora dopo un ventennio trascorso in Liguria.
“Sviluppo di forme” di Amelia Romeo 51×45 cm, olii, smalti, colori vari e assemblaggi su legno
Dopo la laurea in Lettere Classiche, ha maturato diverse esperienze professionali: ha lavorato come corrispondente locale e collaboratore per il “Il Secolo XIX” nella provincia di La Spezia. Dal 1979 è anche iscritta all’albo nazionale dei giornalisti pubblicisti.
Nel settore dell’arte, Amelia Romeo ha esposto e continua a esporre in molti e importanti gallerie e siti con personali e collettive, ottenendo vari riconoscimenti.
Lei stessa racconta come nelle sue opere tutti i soggetti, così come tutte le cose rappresentate, spesso, sono immersi nella luce, nondimeno i molteplici punti di luce determinano il gioco delle ombre, attraverso le quali vengono evidenziati, con vari riflessi, gli elementi presenti nella tela; i colori sono variegati e mutano, secondo il piano-sfondo immaginato, che a sua volta condiziona inevitabilmente la gradazione dei colori degli altri piani.
Per questa ed altre ragioni, il risultato di queste composizioni pittoriche sembra scaturire da una visione e, in realtà, si tratta di visioni che si delineano nell’animo e si definiscono nel cuore e nella mente, fino a prendere corpo sulla tela. Per questo motivo, spesso, i corpi assumono i colori dello sfondo, con toni solo più accentuati, perché nel piano-spazio dell’universo la materia perde di consistenza e l’essenza più pura dell’essere acquista in splendore e luce.
“Apocalypse” 50×70 cm, smalto e acrilico su tela
Simone Bandini è nato nel 1971 a Forlì, è sposato ed ha due figli.
E’ cresciuto amando la scrittura di Joseph Conrad, Sherwood Anderson e Carlo Luccarelli e la pittura di Monet, Van Gogh e Picasso studiando da autodidatta, il metodo e l’uso della parola dai primi e la tecnica e le varie miscelature di colori dai secondi.
Grazie a questo ha assorbito l’attenzione accurata della tecnica e successivamente ha affinato un suo stile personale in entrambe le arti.
Anche se l’amore per la pittura e per la scrittura sono sempre state intrinseche nelle sua follia artistica si è preso una lunga pausa, per poi riprendere il pennello nel 1998, quando, con sua moglie Daniela, ha scoperto di aspettare la prima figlia ed ha voluto immortalare quel momento con un acquerello che ritraeva la consorte dormiente sopra un letto di nuvole.
Quel dipinto, ha definito l’inizio della rinascita dell’artista: l’opera, mai messa in vendita, ha preso il nome de “Il giorno più bello” e fa parte della collezione di famiglia.
Quell’istante di infinita felicità regalatagli dalla nascita di questo grande amore lo ha portato ad utilizzare anche la penna come strumento per immortalare il tempo che passa inesorabile.
Roberto Chiaramonte Bordonaro nasce a Palermo nel 1945, si diploma al Liceo Artistico di Roma e frequenta la facoltà di architettura di Roma e di Palermo.
“Balletto” di Roberto Chiaramonte Bordonaro 70×50, smalto su vetro
Sin da piccolo dimostra una spiccata predisposizione nell’ambito artistico che eredita dalla nonna.
I suoi primi lavori, olio su tela, sono del 1965, ma sarà nel 1971 che inizierà a partecipare a diverse collettive distinguendosi e collezionando tre premi.
Dopo un’importante prima personale inaugurata da Renato Guttuso, abbandona la pittura ad olio e inizia le sue prime esperienze su vetro, tecnica che non abbandonerà più.
La sua ultima personale è stata nel 2016 presso Palazzo Jung a Palermo, in occasione della quinta edizione della settimana della cultura organizzata dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo.
“Cannabis al microscopio” 100×70 cm, olio, acrilico e smalto su tela
Gianfranco Bianchi, artista e musicista, nasce a Massa nel 1962, abita a Pistoia.
Ha iniziato a creare opere nel 2009 seguendo sviluppi dell’arte italiana e internazionale sia concettuale sia pittorica.
La principale tecnica usata è il dripping, una tecnica pittorica caratteristica dell‘action painting americana.
La sua Personale del 2014 a Firenze dal titolo “Alla Ricerca della Vita, alla Scoperta delle Origini”, con trentadue opere appartenenti alla sua serie sulle galassie, ha ottenuto l’interesse e la presenza all’inaugurazione di due importanti Astrofisici e del vicepresidente dell’Unione Astrofili Italiani, ed è stata seguita, nell’anno successivo, da una Personale all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti.
Gianfranco Bianchi è presente nel Catalogo dell’Arte Moderna Mondadori e nell’Enciclopedia d’Arte Italiana.
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Autore: PitturiAmo Magazine
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