Gli OminiDi Ancillotti, opere semplici fuori dagli schemi. Se n’è accorto anche Vittorio Sgarbi.
Ho incontrato un artista che mi ha fatto riflettere. Non capita tutti i giorni di vedere opere d’arte che ti lasciano in sospeso e sulle quali torni con la mente più volte, nei giorni a seguire. A volte succede che vedi dipinti eccellenti, realizzati con una tecnica da grande maestro dell’arte, altre volte ti capita di vedere opere che si rifanno ai grandi maestri del passato. Difficilmente, però, ti capita di vedere quadri che si legano ai tuoi pensieri, proprio perché escono completamente fuori dagli schemi come quelli di Gli OminiDi Ancillotti.
A me è successo qualche tempo fa, quando vidi per la prima volta gli OminiDi Ancillotti, di Riccardo Ancillotti.
Di primo acchito ho avuto una reazione negativa, come a volte succede quando ti imbatti in qualcosa che non comprendi. Non comprendevo, infatti, il significato di queste figure stilizzate che sembravano non avere nulla di artistico. Non riuscivo a leggere in queste nessun richiamo ai grandi pittori conosciuti né a nessuna corrente artistica rilevante. Eppure tornavo spesso a guardarle e più le guardavo, più le ammiravo e me ne innamoravo.
Piano piano ho compreso il significato di queste figure che in realtà si rifanno al più grande maestro d’arte che mai abbiamo conosciuto: il nostro io interiore che ritorna bambino. Figure che richiamano le forme stilizzate che abbiamo imparato a disegnare durante i primi anni della nostra esistenza, quando la nostra mano era guidata da concetti semplici e puri, propri di un bambino.
Riccardo Ancillotti riesce a trasmettere così la purezza del suo animo e ci aiuta a riscoprire quei concetti genuini e naturali che la vita di tutti i giorni ci ha fatto dimenticare.
Concetti, sono appunto le sue rappresentazioni artistiche, costituite da questi omini stilizzati che richiamano emozioni, mestieri, sentimenti, atteggiamenti e icone della musica rock.
Interessante la visione di Franco Bulfarini, critico d’arte che così commenta le opere di Ancillotti:
“Gli OminiDi di Ancillotti pur comici sono anche fragili e frustrati, immaturi, ma anche gloriosi, o giocosi, forse eroi romantici di un lontano passato, le loro vite, come le nostre, sono combattute fra buon umore e tristezza, fra stupidità e genialità. Sanno essere umani questi OminiDi, come nostri alter ego, possono indurci a riflettere, a rinnovarci sul filo del sorriso. Sono macchiette contestualizzate su sfondi cromatici, sempre al centro della scena, recitano, ognuno un ruolo, una parte o una competenza: ecco apparire “La casalinga”, “Il politico”, i cantanti come “Umberto Tozzi”, ed in base ai comportamenti nascono opere come: “La determinazione”, “L’incompletezza”, “L’intesa” e tante altre situazioni vignettistiche, replicanti la realtà.
Siamo di fronte alla singolarità di una visione che potrà far bene al mondo dell’arte, come ne venne da Keith Haring o Jean-Michel Basquiat, o forse anche da Arcimboldo. La parodia dell’uomo in fondo ci riscatta dalle nostre mediocrità. Fra le opere singolari le caricature dello storico complesso rock, “The Beatles” o di un grande musicista come “Umberto Tozzi”, reso nella sua personalità. Poi sorprende l’opera “Viceversa”, un’intuizione originale di un mondo rovesciato, come lo sono oggi le nostre esistenze da OminiDi, non più tanto Sapiens Sapiens, ma parafrasando Social Social.”
Opere quindi semplici ma contestualizzate nella nostra società, dalla quale l’artista trae spunto per la loro realizzazione, come in “L’Opportunismo” in cui sempre Bulfarini commenta: “L’opera suggerisce un mondo fatto per “ominidi” che cercano scorciatoie per soddisfare bisogni a volte reali a livello d’istinto, a volte indotti dai media. Questo mondo svuotato di valori diviene tuttavia luogo di opportunità per gli ominidi che riflettono i nostri istinti base, le nostre debolezze. Il colore rosso dona forza ed energia all’opera creando un contesto cromatico interessante.”
Teniamo d’occhio questo artista, di cui comunque si è già accorto Vittorio Sgarbi che lo ha incluso nella propria Collezione privata. Due opere, “La Casalinga” (cod. Collezione Sgarbi N° A0173 – ancora in vendita) e “L’Opportunismo” (cod. Collezione Sgarbi N° A0174 – già venduto) sono state selezionate per far parte della Collezione Sgarbi, una fra le più importanti collezioni private d’Europa. Chi acquista un quadro di Ancillotti acquista un’opera il cui valore è senz’altro destinato a crescere nel tempo.
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Autore: Nino Argentati
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