Maschera - Stucco inciso su tela ed acrilico

Il coefficiente dell’artista Angelo Paccosi

FacebooktwitterFacebooktwitter

Angelo Paccosi è un pittore italiano al quale è stato assegnato il Coefficiente dell’artista dal critico d’arte Franco Bulfarini, in collaborazione con PitturiAmo.

L’artista Angelo Paccosi vive a Viterbo, dove realizza le sue opere nel suo studio-residenza.

Più informazioni si possono leggere sul profilo del pittore Angelo Paccosi su PitturiAmo.

Il coefficiente dell’artista Angelo Paccosi

Il coefficiente dell'artista Angelo Paccosi

Il coefficiente dell’artista Angelo Paccosi

Il Critico d’arte Franco Bulfarini, Tutor di PitturiAmo, ha analizzato con attenzione il percorso di crescita artistica di Angelo Paccosi, pittore di PitturiAmo©, ed ha assegnato il Coefficiente dell’artista con valori:

  • Coefficiente 0,80: Opere realizzate con stucco e acrilico su tela e/o tavola;
  • Coefficiente 0,60: Opere realizzate ad olio su tela o tavola;
  • Coefficiente 0,30: Bozzetti, disegni, acquerelli, pastelli, tecniche grafiche e simili.

Note del Critico: “Angelo Paccosi vive una dimensione artistica originale. La sua è arte di indubbia riconoscibilità ed efficacia stilistica: una pittura che si rifà ad un post impressionismo rivisitato in chiave espressionista. Tecnicamente dialoga con il fruitore, opera per opera, attraverso la forza materica di un tassellato composto da stucco e colori acrilici, che è fucina alchemica di un percorso emozionale e visionario. Si tratta di una pittura declinata fra simbolo e dinamica delle forme e delle scene rappresentate. Vi appaiono, in queste trame imprevedibili, diverse tematiche fra cui paesaggi, cavalli, maschere di Pulcinella. Vi si ritrova l’uomo o la donna colti e nella semplicità delle loro vite e nella poesia che può derivare da una maternità, dalla vita sportiva, come l’opera di grande efficacia dei pugili, e non mancano temi di pittura a valore sacro se non anche di genere.”

“Il filo conduttore tecnico, estremamente materico, carica di riflessi e dinamismi ogni scena. Assecondando mirabilmente il disegnato sensibile, accurato ed attento, rende vibrazioni e fa sussultare l’animo di chi osserva ammirato. Qui non mancano intensità emotive derivanti da ogni singola visione, dal luccicare dello stucco con le sue trasparenze, che dona specifiche sensazioni anche di tipo sensoriale. Paccosi parla dell’uomo, narra della semplicità che dovrebbe esserci nel vivere e lo fa generando costruzioni complesse nel loro sviluppo tecnico, ma ben atte a rendere palpabili i dati emozionali e la poietica di fondo perseguita dall’artista.

La novità di questo progetto artistico non è nel tema trattato, ma nella modalità di un fare alchemico affascinante, che desta stupore e che incolla il fruitore alla tela. La pittura ricopre con la stessa forza espressiva tutta la superficie dell’opera, appare come una tessitura frammentaria ed intrigante che genera energia psichica, producendo un intenso piacere visivo nei fruitori. Le opere di Angelo Paccosi, ci riservano e svelano un linguaggio, una grammatica che ci meraviglia. Un’artista che trovo di grande interesse proprio in virtù di questo suo modo atipico di raccontare e raccontarsi con visioni animate, intriganti ed intricate, che si svelano e si dipanano sotto i nostri occhi con formidabile carica di energia. Una modalità del fare dinamica, vorticosa, fatta di intuizioni istintive, con una estrema ed originale capacità espressiva.

L’attribuzione del Coefficiente dell’artista Angelo Paccosi ha permesso di calcolare l’attuale valore di mercato delle opere ed è stato calcolato studiando il percorso e gli sviluppi artistici e tecnici di questo pittore.

Se sei un artista, realizzi opere d’arte e desideri ottenere il Coefficiente dell’artista, puoi richiederlo a PitturiAmo (servizio a pagamento).

Vuoi ottenere il Coefficiente di valutazione artistica?

Richiedilo adesso

Guarda alcuni quadri di questo artista e visita il profilo di Angelo Paccosi su PitturiAmo.

Autore: Marcella Mondo

Marcella Mondo, laurea in ingegneria, è un'esperta di Web Marketing che coopera, da anni, con PitturiAmo. Da sempre appassionata di arte, ricopre il ruolo di Capo Redattore del Magazine. Ha maturato una forte esperienza nel campo dell'Arte, approfondendo gli studi sulla materia e affinando il suo occhio critico verso l'estetica e la bellezza delle opere d'arte.

FacebooktwitterFacebooktwitter

1 Commento

  1. La solitudine dei colori.
    Non tutto ciò che accade è cultura – intesa ciò nel termine più ampio etimologico -, come gli avvenimenti del mondo attuale ne sono palesazione che gli accadimenti non sono affatto accrescimento della conoscenza. Tanto se poi ci si sposta negli ambiti più ristretti del sapere ove l’arte ne costituisce erudita sapienza più che mai espressione profonda dell’individuo poiché trasalente dal proprio interiore, sicché non tutto quel che è rappresentazione pittorica diviene artistico, rimanendo spesso solo un’immagine interpretativa del mondo reale da parte dell’ideatore.
    Tale ne viene ad essere la conclusione volgendo l’attenzione al dipingere del persona di Paccosi Angelo, ove da subito si constata l’assenza di ciò che contraddistingue più che mai l’arte della rappresentazione pittorica, ossia la profondità dell’opera, ove il soggetto rappresentato si staglia dal contesto che lo attornia, prendendo forma e sostanza autonoma e l’ambiente circostante diviene solo che un contorno di appoggio: si determina così la tridimensionalità dell’opera che fuoriesce dal piatto della tela e dove il centro della rappresentazione, ossia il soggetto, si affaccia sulla realtà e contemporaneità del mondo di fronte al quale viene posta l’opera, ed è egli che osserva lo spettatore oltre che essere scrutato da questo.
    Il fine in questione nelle opere ideate dalla persona indicata, è cercato disperatamente con la multi etnicità dei colori che tuttavia assumo lo stesso stato della presenza di essi su una tavolozza, ossia inermi, in attesa che ne avvenga quella combinazione che porta a dare vita agli stessi ma che invece restano privi di qualsiasi animazione e semplicemente adagiati sulla tela dal rappresentatore.
    E non emerge né quello stato dinamico dove l’autore riesce a dare a personaggi o cose il movimento, né la staticità che altre volte si vuole conferire come immutevolezza nel tempo e nel luogo.
    Certo è che si è sperimentato, ma il risultato non è riuscito.

    Rispondi

Inserisci un commento a questo articolo

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.